DOBBIAMO CREDERCI

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In queste ultime settimane ho avuto difficoltà a scrivere di Calcio e di Juventus perchè tutto quello che scrivevo rileggendolo non avevo il coraggio di pubblicarlo perchè i contenuti non erano da Juventus o meglio quegli articoli erano pieni di recriminazioni su comportamti arbitrali, su congiure di palazzo che non mi paicevano, non erano mie, ossia il lamentarsi a priori non è propio nel DNA di noi Juventini, anche se a volte certe situazioni sono veramente al linite e il FAR PLAY va a farsi benedire.

Bene sbollita la rabbia e l’amarezza per quello che abbiomo dovuto vedere e subire in queste ultime settimane torniamo ad occuparci dei fatti di casa nostra, senza dimenticare nulla.

La Juventus di Gennaio ad essere sincero non mi è piaciuta molto, abbiamo lasciato sul campo punti importanti, li abbiamo persi prima di tutto per colpa nostra, perchè con Sampdoria, Parma e Genoa non siamo scesi in campo con la dovuta determianzione e cattiveria, queste tre gare erano da chiudere nei primi tempi e poi ammistrarle per far si che le tossine dei carichi di lavoro di Dicembre si smaltissero, invece abbiamo fatto sempre il contrario. Se è pur vero che giochiamo quasi sempre contro squadre che difendono a cinque e al centro campo schierano quattro uomini è altrettanto vero che il tasso tecnico della Juventus deve prevalere trovando soluzioni che ci permettano di di andare in goal.

Tutti prima o poi abbiamo detto che manca il bomber, l’uomo da 20 goals a stagione, il Cavani della situazione, però io credo che questa sia un’argomentazione riduttiva, è vero non abbiamo il bomber però abbimo valide alternative, il problema reale, a mio avviso, è che gli schemi di Conte funzionano a dovere solo se la squadra gira sempre al 100% e questo non è possibile, ricordiamoci la sfilza di pareggi che abbiamo collezionato lo scorso anno. Inoltre quest’anno dobbiamo fare i conti con una serie di infortuni che l’anno scorso non ci sono stati. Però siamo la Juventus e queste argomentazioni valgono solo fino ad un certo punto, perchè essere Juventus significa stringere i denti e superare le crisi senza che gli avversari se ne rendano conto.

Che ci siano dei problemi che devono essere risolti è stato evidenziato dal nervosismo e nelle proteste di Conte subito dopo il fischio finale di Guida in Juventus Genoa, Conte a mio avviso a scricato tutta la tensione accumulata non solo durante la gara in quella protesta, sacrosanta, ma forse eccesiva. Conte è un gran motivatore, è un tecnico di gran carattere e di grande spessore e così come Trapattoni, Lippi o Capello nei momenti di difficoltà alzano delle “cortine fumogene” per riportare l’ordine e la tranquillità necessari nello spogliatoio.

Se vincere è difficile rivincere è ancora più difficile e ancora di più se sei la Juventus, non dobbiamo lamentarci a priori ma neppure fare gli struzzi, la Juventus, questa Juventus è una realtà “scomoda”, scomoda perchè le Lobby del Calcio Italiano erano convinte di essere riuscite a stabilizzare il “progetto” di disinnescare la Juventus iniziato dopo Farsopoli confidando in personaggi come Cobolli e Blanc, invece il “progetto” è neufragato nel 2010 con la presidenza di Andrea Agnelli. La Juventus *SMILE* con tanto FAR PLAY e zero “tituli” piaceva a tutti, una Juventus padrona del Calcio Italiano che è tornata ad essere forte e vincente sul campo da fastidio, questa è una realtà. Proprio per questo dobbiamo crederci, crederci fino in fondo, sappiamo che come sempre dobbiamo dare il 100% per tutte le 38 gare del Campionato, sappiamo che la dobbiamo vicere contando solo sulle nostre forze ed è giusto che sia così, siamo la Juventus e da sempre le nostre vittorie sono state le più belle perchè ottenute realmente sul campo lottando contro tutti e tutto, checchè ne dicano i nostri detrattori la Juvenus di aiuti ne ha avuti sempre pochi e quei pochi li abbiamo sempre pagati con gli interessi.

Dobbiamo crederci, crederci fino in fondo, dobbiamo far sentire alla Squadra e alla Società che il Popolo Juventino sta sempre con loro anche quando ci sono delle difficoltà, anche quando, forse, qualch’uno in Agosto in una notte Pechinese può aver tentato di decidere le sorti di questo Campionato, dobbiamo crederci perchè siamo la Juventus e perchè se a volte la ragion di stato e la diplomazia ci confondono alla fine i conti si fanno sul campo, la Juventus non è merce di scambio elettorale, non è la ragione di rivalsa sociale di una città, non è neppure il giocattolo di un miliardario che usa il calcio per i suoi intrallazzi, la Juventus è una realtà unica e diversa.

Dobbiamo crederci perchè a crederci ce lo hanno insegnato gli uomini che hanno plasmato questa realtà e l’hanno resa vincente e differente.


Massimo Sottosanti



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