"Intanto dopo un giorno abbiamo - come giusto - smaltito la botta che abbiamo preso giovedì, perchè chiaramente è una sconfitta che brucia e che fa male, mi sembra abbastanza logico. E' venuta dopo parecchio tempo di imbattibilità, ma questo non è che ci possa far piacere, nel senso che una sconfittà è sempre una sconfitta. Dopo l'infortunio di Quagliarella e l'espulsione si poteva avere ancora delle qualità e delle caratteristiche per poter fare la partita, invece quando abbiamo un gol negli ultimi minuti, un gol nei primi minuti, subito dopo il 2-1 che dava energia, abbiamo reagito male; la squadra ha trovato una giornata molto particolare, molto complicata. E da squadra ha vinto e da squadra ha perso, questo è l'unico dato che possiamo mettere sul piatto della bilancia. E' una squadra però che sa anche ricaricarsi molto bene per affrontare le partite con determinazione, quello che farà domani a Napoli, affrontando una squadra in grande spolvero, che sta facendo un campionato di alto livello. Però siamo pronti, perchè il calcio deve essere così, deve essere fatto per ritrovare energie e buttarle sul campo".
Volevo chiederle qual è la situazione portieri e se magari può essere anticipato il rientro di Buffon....
"Gioca Storari domani".
Sta bene?
"Se stava male non giocava di sicuro. E' la matematica....questo è sicuro".
Io invece volevo un suo giudizio sull'arrivo di Toni e se c'è possibilità di vederlo in campo già domani...
"Toni è un giocatore che stavamo cercando, devo dire la verità: per esperienza, per qualità di goleador. Penso che sarebbe arrivato a prescindere dall'infortunio di Quagliarella. Sono due giocatori diversi chiaramente, però con caratteristiche importanti in area di rigore. Avremo un'opzione in più, un giocatore di forza, di grande qualità di bomber, perchè ha fatto parecchi gol in questi ultimi anni. Tante volte si dice che è vecchio, ma non è vecchio; è un giocatore in forma splendida. Alla sua età ci sono giocatori, non ultimo Del Piero, che hanno 25 gol in serie A. Quindi noi optiamo anche per l'esperienza, optiamo per un giocatore di grandi caratteristiche, optiamo per un uomo che darà sicuramente una mano alla nostra causa. E di questo sono molto contento".
Domani giocherà?
"Vediamo oggi. Può giocare. Sicuramente sarà del gruppo. Non starà sicuramente a Vinovo".
Si può definire questo il momento più difficile da quando sei qui a Torino?
"Penso che l'inizio sia stato molto più difficile. Adesso hai delle certezze, sui giocatori che vanno in campo. Può essere che una partita porti male. Se consideriamo un momento difficile essere a tre punti dalla seconda in classifica, va bene, sarà un momento difficile. Vediamo quali sono i momenti facili poi alla fine. Noi dobbiamo mettere nel computo del nostro cammino situazioni anche molto complicate, non possiamo pretendere che sia tutto facile. Verranno tempi migliori; verranno tempi di recuperi per esempio: la settimana prossima recupereremo Martinez, piano piano. Dispiace per Fabio perchè era in un momento splendido ed è chiaro che la contemporanea assenza di lui e Iaquinta devo dire che pesa molto nel contesto di gruppo e di soluzioni. Però è un momento normale per le squadre di calcio, che hanno intensità, che attraversano un annata complicata. Per noi che abbiamo ricostruito dall'inizio questo trend di idee, di gioco, di mentalità, è chiaro che per far questo non è che trovi tutto dietro l'angolo. Io penso che sia i dirigenti, sia i giocatori, sia tutti quelli che lavorano per questo progetto, per far questo abbiano speso energie che non sono solamente quelle fisiche, ma anche mentali. E' chiaro quindi che qualche volta si possa incappare in situazioni in cui si paga dazio. In tanti non capiscono che possano succedere situazioni di questo tipo, ma basta che lo capisca io. Siccome ci sono passato, penso che il raggiungimento di obiettivi importanti produce anche applicazione importante. E con l'applicazione importante si spende: è come fare una partita al giovedì e una alla domenica; al giovedì c'è un tipo di stress emotivo, alla domenica quando devi arrivare ad un obiettivo l'impegno è totale, sia psicologico che fisico. Noi adesso abbiamo speso molto e possiamo incappare ogni tanto - perchè non penso sia il trend della Juventus quello di giovedì - in qualche domenica in cui la squadra, completamente, compreso il suo allenatore, paga dazio".
Il fatto che l'arrivo di Toni non sia dipeso dall'infortunio di Quagliarella può suonare come una bocciatura per Amauri?
"Può suonare come un impegno totale da parte di tutti. E può suonare che una squadra dell'importanza della Juventus non può permettersi assolutamente di rimanere senza uomini nei settori. E quindi è meglio averne due che vanno in tribuna che non zero in panchina. Questa dev'essere l'idea che dovranno farsi tutti quelli che arrivano alla Juventus. Non possiamo permetterci di andare a Chievo (a Verona, ndr) senza centrocampisti e non possiamo permetterci neanche di giocare col Parma, che è una signora squadra, senza punte di ricambio. Quindi penso che una grande squadra debba avere queste qualità: chi lo capisce, sta e viaggia. Chi non capisce, mi sembra logica conseguenza che cerchi altre strade. Questa è generalizzata, non è rivolta ad un discorso singolo. Però bisogna capire che per giocare nella Juventus e per far parte della Juventus bisogna avere una rosa che sia un pochino più ampia. La Juventus non può permettersi assolutamente di non avere nelle sue file giocatori che diano una mano e soprattutto non si può permettere di rimanere senza giocatori in un campionato dove l'intensità e la fatica certe volte si fanno sentire e si paga dazio con degli infortuni".
La sconfitta col Parma è arrivata alla ripresa del campionato: questo ti ha fatto riflettere sul fatto che durante le vacanze la squadra possa aver perso magari un po' di concentrazione?
"Può perderla uno, ma non penso che un gruppo possa perdere concentrazione. Abbiamo trovato semplicemente una squadra che ha giocato in undici contro dieci per 75-80 minuti; questo magari si dice meno, però torno a ripetere che la Juve ha giocato in 10 contro 11 per quasi 80 minuti. E anche a livello psicologico, probabilmente, il fatto di perdere Quagliarella e Felipe Melo ha fatto molto danno. Perdere il goleador principe in questo momento e perdere un uomo che fino a quel momento lì si era posto molto bene all'attenzione, è chiaro ci ha fatto rimanere male e quindi alla fine si paga".
Tornando su Toni, è un giocatore con caratteristiche diverse rispetto agli attaccanti che hai. Questo può comportare cambiamenti nel gioco o nell'impostazione?
"Non credo. Giocherà sempre nella stessa maniera. Penso che una squadra possa giocare di forza e di qualità. Abbiamo giocatori che possono fare questo. Poi non è che non abbiamo nessuno che ci dia profondità: ce l'ha molto più Iaquinta, ma ce l'ha anche Amauri se vuole spingere...Quindi direi che le caratteristiche ci sono".
L'etichetta di Juve "no limits" regge ancora o la sconfitta col Parma a dimostrato qualche limite oggettivo della squadra?
"Ma 'no limits' l'ho detto sempre nel bene e nel male. Non ho mai detto 'no limits' nel bene. Ho detto 'no limits' che vuol dire bene e male. Io penso che la Juve possa reggere benissimo perchè lo ha dimostrato in questo periodo e nessuno deve toglierle le 18 partite di fila senza perdere, cosa che quest'anno hanno fatto in pochi in serie A. Devo dire che alla Juventus manca qualche vittoria in più, ma ha le stesse sconfitte del Milan. Gli manca qualche punto in più, quanche partita che poteva gestire meglio e, magari, allora si parlava di una partita....di un intoppo facile. Non penso però che abbia perso le sue caratteristiche. Ripeto, nessuno deve toglierle quello che ha fatto in questa prima parte di campionato, cosa che nessuno pensava potesse fare, a livello generale. Poi quando si fanno i punti è chiaro che l'appetito vien mangiando e si pretende sempre di più; ed è anche giusto. Noi dobbiamo continuare a credere in quello che facciamo, anzi, crediamo in quello che facciamo. E sarà il nostro leitmotiv, anzi, il nostro 'no limits' fino a fine campionato. Positivo chiaramente".
Mi ha fatto un assist, perchè volevo proprio farle una domanda sull'argomento che ha trattato. Voi siete - e questo è un esercizio aritmetico perchè ci sono tanti episodi che decidono le partite...
"Quando scrivete fate sempre esercitazioni aritmetiche, non fate prodotti di fantasia dopo. E' sempre matematica la vostra... (ride, ndr). Ho fatto una battuta chiaramente".
Certo. Volevo chiederle: voi siete a otto punti dal Milan...
"Siamo in corsa per la Champions. Io vedo il bicchiere mezzo pieno..."
Volevo completare l'esercizio: con Bari, Bologna, Brescia, Chievo e Parma avete perso 12 punti. Questo fa pensare che potenzialmente la squadra poteva essere lì con il Milan. Accresce il rammarico il fatto di aver perso tanti punti con squadre medio-piccole?
"Accresce il rammarico nelle partite in cui si poteva vincere. Che sono quelle col Chievo, a Bari abbiamo perso la prima di campionato, col Parma non si può dir niente, Brescia per esempio...dico che la Juve quando è andata in vantaggio doveva saper gestire meglio le partite nei tempi finali. Non dico 12, però 4-5 punti in più, con le prestastazioni di campo, con un po' di attenzione, la Juventus poteva averli. Sono state gestite male certe situazioni. Peraltro abbiamo perso sempre quando meritavamo di perdere".
Siccome ci sono state tante cose che hanno inciso sulla sconfitta di giovedì, ma l'espulsione di Melo in maniera abbastanza netta. La società ha preso provvedimento nei confronti del giocatore. Ma lui con voi si è scusato? Come lo ha trovato? E' amareggiato? E' abbattuto? E' importante sapere che traccia lascia questa ricaduta...
"Non è allegro sicuramente. Però, dandogli anche qualche scappellotto abbondante per quello che ha fatto domenica, perchè ci ha lasciato in braghe di tela come si dice da noi, debbo anche dire che il suo comportamento fino a domenica è stato eccellente. Quindi noi confidiamo che lui, come ha capito, debba rendere conto di quello che ha fatto ai propri compagni, a se stesso, soprattutto alla società, e lo sta facendo, perchè è un ragazzo che è amareggiato sicuramente per quello che ha fatto. Però non bisogna neanche togliere via quello che lui ha prodotto, il miglioramento che ha avuto prima di giovedì. Quindi io spero che da questo punto di vista ne faccia tesoro di questo momento, che sappia che un giocatore della Juventus quando fa questo manca di rispetto a se stesso, ai propri compagni e alla società. E che sappia che è un prodotto tecnico importante e che la Juventus in questo momento non può fare a meno di nessuno per questi gesti fuori norma. Io spero, anzi sono sicuro, che lui tornerà ad essere quello delle prime 17 partite e questo gli servirà da lezione anche per imparare che deve modificare quello 0,5% che gli è rimasto da migliorare".
A proposito di Melo, la sua assenza potrebbe riportare Marchisio in coppia con Aquilani o mantiene questo assetto con Marchisio sulla fascia?
"Non c'è nessun titolare, vediamo domani. Può darsi che giochino anche Sissoko e Marchisio. Fino adesso sta bene, poi non se stanotte ha avuto qualche problema. Adesso sta benissimo. Domenica ha dimostrato grande voglia, perchè in campo ha dato verve e grande intensità. E quindi valuteremo da oggi a domani quello che può accadere".
Lei ha detto che Martinez torna tra una settimana. Potrebbe essere lui in prospettiva il sostituto di Quagliarella?
"Non penso. Penso che manterrà il suo ruolo di esterno. Penso che a Milano lo abbia fatto molto bene, con grande applicazione. E penso che per quello che ho visto io in questo primo scorcio, e a Catania l'anno scorso come esterno di ruolo, terzo o quarto, è un giocatore che ha grande energia fisica e grande qualità in zona gol".
Mister, il Napoli ha giocatori molto veloci. Pensa di insistere con Sorensen terzino destro?
"Non lo so, vediamo. Sorensen ha anche abbattuto giocatori veloci come Vucinic, non è che sia un giocatore che ha lottato o avuto confronti solo con giocatori di stazza. Penso che Vucinic sia un giocatore di grande rapidità e ha tenuto bene, quindi vediamo. La cosa di Sorensen è che l'età gioca dalla sua parte come tutti i giovani, ma ci vuole sempre esperienza per giocare continuamente o avere continuità in quello che si fa. In tutti i lavori che si fanno bisogna avere esperienza, nel vostro, nel mio e nel suo. Credo che l'unica base importante, sia quella di dargli dei tempi giusti di recupero, ma perchè è giovane, non perchè c'è uno più veloce o più lento che gioca".
Ricollegandomi al discorso di Martinez, questo significa - come ci ha fatto capire Marotta - che vi aspettate un altro attaccante per completare il reparto?
"Mi sembra che ultimamente la società parli poco ma agisca bene. Quindi direi che in questo contesto, se c'è l'opportunità agiremo anche adesso, senza sbandierare ai venti quello che si fa, avendo le idee giuste, concrete per creare un gruppo di squadra che possa portarci a maggio con una certa sicurezza su quello che dobbiamo ottenere".
(redazione TuttoJuve.com)
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