Pirlo: "A Torino tanta voglia di tornare in alto"

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Andrea Pirlo brinda al futuro. La sua prima Juve, il ritorno in Nazionale: giorni esaltanti per il regista bresciano, coccolato ieri da familiari e amici di sempre a Flero, nell’azienda vitivinicola che ha fondato e che gestisce suo padre Luigi. Un pomeriggio di relax a Pratum Coller, cantine aperte e sorrisi per tutti fra un bianco e un rosato. Pirlo è di ottimo umore. Non vede l’ora di lasciarsi un’annata di tormenti alle spalle. E il contatto con la nuova realtà bianconera è stato un pieno di entusiasmo. «A Torino si respira il desiderio di tornare grandi — spiega. L’impressione è stata ottima fin dal primo incontro con Andrea Agnelli. C’è voglia di fare bene e di puntare in alto».

Ancora giovane. A 16 anni e 2 giorni esordiva in Serie A, a 32 riceve le chiavi della nuova Juventus e, nel tempo libero, fa l’imprenditore. Tanto che la domanda nasce spontanea: non sarà Pirlo alla fine ad aiutare Gino Corioni, che cerca partner per rendere più forte la compagine societaria del Brescia? «Mi piacerebbe contribuire al bene della squadra che mi ha lanciato nel calcio e resta nel mio cuore, ma come imprenditore sono ancora troppo giovane. Mi dispiace per la retrocessione, ma a Brescia gli industriali non mancano: mi auguro che qualcuno di loro aiuti Corioni. Per quanto mi riguarda, l’idea di chiudere la carriera nel Brescia c’è sempre. Ma ne parleremo fra qualche anno». La Juventus è fra i club interessati a Lorenzo Tassi, talentino del Brescia che come Pirlo ha debuttato in A a 16 anni. «Ha qualità. Dovrà crescere sereno, senza montarsi e senza abbattersi, con la testa giusta». Quella che il regista della Juve ha visto (per l’ennesima volta) nei campioni del Barcellona: «La squadra più forte degli ultimi cinquant’anni. Il mio Milan? Era diverso. Non si possono fare paragoni. Ma come gioca il Barça non gioca nessuno».

Fonte: La Gazzetta dello Sport (articolo a firma di Gian Paolo Laffranchi)

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