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Una Juve emblema del cinismo e della solidità sbanca lo stadio Olimpico di Roma e mette K.O la Lazio di Edy Reja nell'anticipo serale delle 13 esima giornata del campionato di Serie A. La squadra bianconera, autrice di un'ottima prova al cospetto di una squadra sicuramente dotata di giocatori di ottima qualità tecnica individuale è sempre più prima in classifica, portandosi, con una partita in meno, a 25 punti, 3 più dei biancocelesti e uno più dell'Udinese, vittoriosa ieri sera contro la Roma. In occasione del match contro i biancocelesti Conte può schierare la formazione tipo, dal momento che i dubbi legati alla condizione fisica di Andrea Pirlo sono stati risolti positivamente. Nella Lazio, Rocchi parte dal primo minuto al posto di Cissè, mentre è regolarmente in campo Miroslav Klose, spauracchio della difesa bianconera alla vigilia. Il match parte subito all'insegna dei ritmi elevati, e la prima occasione da gol arriva all'11', a firma Claudio Marchisio: Lichtsteiner, ex della partita, mette in mezzo un bel cross, sul quale il centrocampista bianconero si avventa in anticipo, trovando però l'esterno della rete. L'inizio della Juve è molto buono, e al 17' Marchetti deve compiere un vero e proprio miracolo per sventare la punizione di Pirlo, che, dai 35 metri, trova una conclusione ad effetto insidiosissima: sulla respinta del portiere laziale, Pepe non riesce a ribadire in gol, mettendo fuori. La Lazio reagisce prontamente, e tra il 20' e il 21' ha due buone occasioni con Rocchi e Ledesma: nel primo caso Buffon è bravissimo a uscire sul capitano della Lazio, mentre, nel secondo, la botta da fuori del centrocampista argentino si spegne poco sopra l'incrocio della porta bianconera. Passa un minuto e Pepe rientra da destra tirando con il sinistro, trovando però la parata piuttosto comoda da parte di Marchetti. Il match diventa più equilibrato, con la Lazio che riesce a tenere testa alla Juve, e va vicinissima al vantaggio con Rocchi, che al 34', lanciato da Hernanes, si vede fermare da un grandissimo Buffon, che salva la sua squadra. La legge non scritta del calcio, quella che recita "gol sbagliato, gol subito", si manifesta nel corso dell'azione seguente: contropiede da manuale della squadra di Conte, che con tre passaggi va in porta, e si porta in vantaggio con Pepe, che si insacca su assist di Matri. Il gol bianconero è l'ultima occasione del primo tempo, che si chiude con la Juve in vantaggio per 1-0. Il secondo tempo si apre con un cambio nelle fila della Lazio, con Reja che sostituisce Brocchi con Gonzalez, ma nei primi minuti succede poco, anche se la Lazio da l'impressione di aver guadagnato una certa supremazia territoriale nei confronti della Juventus, che appare comunque ben messa in campo, e in grado di difendersi con ordine. La prima grande occasione da gol della ripresa arriva al 60', ed è griffata Hernanes: il brasiliano coglie un palo clamoroso con un bel sinistro in controbalzo, che Buffon non avrebbe potuto parare. L'occasione avuta sembra aver scosso i biancocelesti, che cercano di chiudere i bianconeri nella propria trequarti, e vanno vicini all'1-1 con Klose, che al 61' va al tiro a giro, tiro che viene respinto di pugno da un ottimo Buffon. Al 64' Reja si gioca la carta Cissè, che entra in campo al posto di Rocchi, e andrà a giocare al fianco di Klose. La contromossa di Conte non si fa attendere: Conte toglie Vucinic ed inserisce Giaccherini, segno della volontà dell'allenatore bianconero di impostare l'ultima parte di gara sul contropiede. Al 71' la Lazio effettua l'ultimo cambio: esce Lulic, entra Sculli, nell'intento di dare più vivacità alla manovra d'attacco biancoceleste. Al 73' la Juve va vicinissima a chiudere il match: Giaccherini va al tiro da posizione ravvicinata, ma trova il miracolo di Marchetti, che, a mano aperta, riesce a mettere in angolo. L'esterno juventino ha un'altra buona occasione al 79': Matri lavora un bel pallone sulla fascia, e mette in mezzo proprio per Giaccherini, che però tocca male e mette abbondamente fuori. Passa un minuto e Conte decide di togliere Pepe, autore di una prova molto generosa, e mettere in campo Estigarribia, che va a sinistra, con spostamento di Giaccherini sulla destra. La Juve cerca comunque di chiudere la partita, approfittando di un piccolo calo della Lazio, e ci va vicina con Matri, che, all'82', trova un gran sinistro, che coglie il palo esterno della porta difesa da Marchetti. Lo stesso Matri viene poi richiamato in panchina da Conte, e sostituito in campo da Quagliarella. Il match si protrae così fino al 94', senza altre grosse occasioni: la Juve coglie un successo fondamentale per alimentare le proprie speranze scudetto, e per affrontare al meglio il trittico di incontri che vedrà i bianconeri giocare due volte fuori casa, contro Napoli e Roma, e una volta allo "Juventus Stadium" contro il Cesena: tre match che potranno dirci quale sarà il destino della "banda Conte" in questo campionato, un destino che potrà certamente parlare di grandi traguardi se la squadra continuerà ad esibire le doti caratteriali e tecniche viste contro i biancocelesti di Reja, e se continuerà a vedere sugli scudi giocatori come Matri, Machisio, Lichtsteiner e Buffon, elementi che stanno dimostrando di essere in uno stato di forma straordinario.

fonte: tuttojuve.com

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