Buffon: 6,5 Incolpevole in occasione dei gol subiti, avrà vissuto la serata del San Paolo come un angosciante ritorno al (recente) passato e certi svarioni di Bonucci lo avranno definitivamente convinto di vivere un deprimente déjà vu. L'epilogo però è da lieto fine e lui fa in pieno il suo dovere.
Lichtsteiner: 6 Meno incisivo del solito ed inusualmente disordinato. Non che faccia mancare mai il suo apporto però, lui che è l'ala vera di questa squadra, non ha gamba e lucidità delle prestazioni precedenti. Finisce in apnea implorando il cambio: avrà capito che Conte glielo concederà solo in casi di estrema necessità. Ergo, si rassegni al suo destino di tassello indispensabile.
Bonucci: 5 Errori assortiti ne macchiano la prestazione: da quelli di posizione, alla leziosità (usuale per lui) di certe giocate. A ciò aggiunge la grave ingenuità sul secondo gol di Pandev, errore da principiante che lo ricaccia indietro di mesi nel suo personale percorso di crescita. Rischia pure il doppio giallo in un paio d'occasioni. Inevitabile l'acquisto a gennaio di un altro centrale di livello.
Barzagli: 6,5 Il migliore del pacchetto difensivo. Difficile che sbagli; facile che intervenga in modo efficace e pulito.
Chiellini: 6 Fa praticamente il centrale di sinistra in una difesa marcatamente a tre ma si perde colpevolmente Hamsik in piena area di rigore (e su palla inattiva) in occasione del primo gol. Cresce insieme al resto della squadra nella ripresa sfiorando pure il gol.
Pirlo: 6 Primo tempo da dimenticare. Due partite in quattro giorni, nelle sue condizioni, sono troppe. Entra fuori tempo in area, causando il rigore ed un suo rinvio rimpallato dà origine al secondo gol partenopeo. Sempre braccato da un uomo addetto a respirargli addosso (spesso Hamsik), fa una fatica del diavolo a cucire e costruire come suo solito. Nella ripresa offre sprazzi determinanti del suo immenso repertorio. Stasera abbiamo scoperto che pure lui è umano.
Vidal: 6,5 Il guerriero lotta e combatte come da dna ben conosciuto. Nel primo tempo offre una discreta fase difensiva accompagnata da un'eccessiva timidezza offensiva. Cambio di spartito nella ripresa: si fa più audace conservando la rabbia del distruttore di gioco altrui e confeziona pure il bell'assist per il gol di Matri che riapre la partita.
Pepe: 7 Accentrato per dar man forte a Pirlo e Vidal, fa il suo con la consueta corsa e generosità. Non può avere i tempi e le giocate dell'interno, soprattutto palla al piede, e la sua tipica frenesia è a volte dannosa nella zona di campo che è chiamato a ricoprire. Però garantisce carburante in quantità e la solita giocata determinate che porta punti pesantissimi. Stagione fino ad ora straordinaria.
Estigarribia: 7 Deve farsi tutta la fascia mancina, difesa e attacco, e con uno come Maggio davanti, è impresa tutt'altro che agevole. Tra i più vivaci del primo tempo, confeziona una ripresa con i fiocchi. Ha gamba e buon acume tattico per difendere ed offendere con eguale efficacia. Di capitale importanza ed ottimo tempismo il gol che riapre la partita. Di tutti gli esterni acquistati in estate, il più convincente fino ad ora, senza dubbio alcuno.
Matri: 7 Fantastico attaccante capace di far tutto, incluso lo stringere i denti negli anfratti bui della partita per emergere all'improvviso con abbagliante e mortifera efficacia. Segna una rete fondamentale e “spizza” quanto basta il cross di Vucinic per mandare in porta l'indio Estigarribia.
Vucinic: 6,5 Primo tempo da 5 per quanto si mostra indisponente e molle; ripresa da 8 per movimento e giocate sopraffine. Aronica si era probabilmente illuso di annullarlo facilmente ma quando il montenegrino accende luce e voglia, è capace di mettere a ferro e fuoco qualsiasi difesa e di mandare al manicomio qualsiasi custode. Senza dubbio l'uomo della svolta.
Pazienza: s.v. Entra nel suo ex stadio al posto di Pepe e solleva subito Campagnaro con un tackle, immaginiamo, pieno di rivalsa. Conte gli preferisce Estigarribia ed un altro modulo ma lui non perde concentrazione e dedizione alla causa.
Quagliarella: s.v. Prima o poi arriverà il suo momento. Stasera i soliti fischi ingenerosi (anche un po' incivili) ed una manciatina di minuti: verranno tempi migliori.
Del Piero: s.v. Spiccioli di partita ai quali non è abituato. La Juventus non dipende più da lui: è il corso naturale delle eventi, Capitano.
Conte: 7 Il presunto integralista del 4-2-4 cambia ancora modulo: ecco a voi un 3-5-2 formato Napoli. Magari, specchiandosi, i partenopei si confonderanno: funziona per una ventina di minuti, poi lo specchietto per le allodole salta ed allora la squadra tira fuori gli attributi e le risorse di gioco che lui gli ha impresso. A fuoco.
fonte: tuttojuve.com
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