Capita spesso di leggere in questi giorni sperticati elogi ai nostri ragazzi, a mister Conte, agli acquisti di Marotta, con tutti che non vedono l'ora di innalzarci a sfidante per lo scudetto per poi buttarci giù dal dirupo al primo momento di difficoltà o di flessione della forma fisica.
La parola d'ordine tuttavia, la preferita dal mister, quella imperativa in questo momento, è umiltà. Testa bassa e pedalare, la strada è interminabile e non sarà certo una decina di partite a poterci rilanciare nella sfida scudetto dopo due stagioni completamente fallimentari.
Sembreranno cose già sentite, trite e ritrite, ma è la pura e semplice realtà, i bilanci, perlomeno quelli parziali, vanno fatti almeno con un girone d'andata alle spalle, o perlomeno alla fine di questo mini-girone infernale di sei partite che ci vedrà protagonisti in ben quattro scontri diretti tutti fuori casa a Roma con entrambe le romane, a Napoli e a Udine, e due volte allo Juventus Stadium con le ben più abbordabili Cesena e Novara per chiudere l'anno (non in questo ordine). Terminare questo tour de force con una ragguardevole quantità di punti (tra i 14 e i 15) potrebbe essere fondamentale per poter sognare e per poterci finalmente definire nelle ambizioni.
La parte più dura, non è difficile da capire, è il dover giocare 4 partite fondamentali tutte fuori casa, sistemate in una maniera indegna, vuoi per lo "sciopero" di inizio anno, vuoi per il "diluvio" partenopeo, ma sarà proprio questo dover remare contro le difficoltà che ci mette ad un bivio: diventare grandi, o uscirne ridimensionati.
Nonostante tutto, preparate gli zaini per le trasferte, ma piedi per terra...
Maurilio Annese
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