Una Juve a due facce, ma che attributi...

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A volte un pareggio vale una vittoria e ieri sera ne abbiamo avuto la dimostrazione, al termine di una partita pazza in cui è successo tutto ed il suo contrario... Come era ipotizzabile l'assenza di Marchisio si è fatta sentire: la manovra è stata meno fluida e Inler ha potuto francobollare più agilmente Pirlo in mezzo al campo. L'avvio di gara, però, era stato promettente, con Vucinic che dopo 6 minuti ha sprecato la prima ghiotta occasione, poi, dopo il rigore sbagliato, che avrebbe dovuto darci forza, il match è cambiato, la Juve è diventata all'improvviso tremebonda. Non nascondo di aver rivisto i fantasmi del recente passato per mezz'ora (dal 15esimo all'intervallo), con una squadra abulica in cui il più abulico era Vucinic, che sinceramente avrei tolto nella ripresa, ma per fortuna non sono io l'allenatore... I gol del Napoli sono venuti su nostri assist, è vero, ma a livello di intensità gli uomini di Mazzarri sono stati superiori. Tra primo e secondo tempo mi è sembrato di sentire da casa l'eco della sfuriata di Conte e nella ripresa il match è completamente cambiato. Subito Matri ha accorciato su perfetta imbeccata di Vidal e la Juve ha iniziato a crederci, con il Napoli attento solo a non scoprirsi. Come un macigno, però, a metà tempo è arrivata la terza rete che sembrava chiudere l'incontro, nell'unico contropiede azzeccato dal Napoli. Se sul primo gol Bonucci era stato sfortunato, servendo involontariamente Hamsik a causa della pressione di Maggio, in questo caso ha permesso a Pandev di stoppare, girarsi e battere a rete. Anche Chiellini ha avuto la sua parte di colpe, consentendo a Maggio di mettere in mezzo da fermo... Insomma, sotto di due gol al 68esimo nessuno avrebbe scommesso un euro sulla nostra rimonta ed invece da quel momento in poi la Juve ha giocato la miglior partita, coronandola con il meritato pareggio, che, con un pizzico di cinismo in più nel finale (ma eravamo comprensibilmente stanchi!), avrebbe potuto essere una vittoria. Chiudo con due note: una di demerito per Bonucci, troppo discontinuo e bisognoso di avere un cambio a gennaio che lo faccia rifiatare, e una di merito per Pepe, che, non mi nascondo, avrei ceduto senza rimpianti ad agosto. Rivitalizzato da Conte, mi ha fatto ricredere: ha polmoni, testa, tecnica, gioca in tutti i ruoli...chapeau...



Roberto Nappi




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