Conte: «Mercato? Non c'è solo Caceres»

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TORINO - «Quella di domani sarà una sfida da sei punti». Antonio Conte avvisa la Juventus alla vigilia del «primo scontro diretto del girone di ritorno» contro l'Udinese dei miracoli. L'attenzione deve essere altissima, la testa solo al campionato. Di mercato non si parla. Nemmeno in conferenza stampa. «Arriveranno altri oltre a Caceres? Non lo so, io penso solo ai friulani», ha detto Conte anche se poi ha aggiunto: «So che la società sta lavorando per chiudere delle trattative. Aspettiamo e vediamo ciò che accadrà». E' questa l'unica concessione alla curiosità dei giornalisti presenti su temi extra Udinese. Per il resto c'è solo Di Natale nella testa del tecnico bianconero. «Il modulo con il quale giocheremo non è essenziale, l'importante sarà solo il risultato. Ho grande rispetto per l'Udinese. Partite come quella di domani valgono sei punti, non tre. La storia del club friulano è lì a dimostrarlo, sono anni che stazionano stabilmente nei quartieri alti della classifica», ha dichiarato Conte. 

«ABITUATI ALLA PRESSIONE» - Il tecnico non teme le pressioni dell'ambiente. «Ora che siamo in testa non sono aumentate, nelle grandi squadre la pressione è normale e noi la avvertiamo fin dal primo giorno di ritiro. La Juve ha un grande nome e una grande storia e quindi è giusto che debba giocare per qualcosa di importante. Sappiamo che nei media la speranza è che questa squadra faccia benissimo o malissimo perchè questo porta a vendite più alte. Una Juve intermedia non va bene a nessuno e noi questo lo sappiamo perfettamente. L'unica cosa che deve interessarci, però, è il lavoro e l'applicazione quotidiana per continuare a stupire». 

«TUTTI SI GIOCANO IL POSTO» - La formazione resta nella testa del tecnico: «L'infermieria è bella piena, è un momento poco fortunato a livello di infortuni fisici. Faremo le necessarie valutazioni per schierare chi sta meglio, senza guardare in faccia a nessuno. Tutti si giocheranno il posto nell'undici titolare, senza eccezioni». 

«PERIODO INTENSO» - «Stiamo attraversando un momento molto duro e decisivo. Giochiamo una volta ogni tre giorni e quindi dobbiamo valutare bene ogni situazione», ha detto Conte togliendosi poi anche un sassolino dalla scarpa: «Fra coppa Italia e campionato, non abbiamo soste e questa è anche una risposta a chi diceva che questa squadra era avvantaggiata dal numero limitato di partite da giocare...». 

«CACERES, L'UOMO CHE SERVIVA» - Conte ha dato poi il benvenuto a Caceres: «Ci ho parlato, è un calciatore polivalente, un jolly difensivo del quale avevamo bisogno. Martin ha il vantaggio di conoscere già l'ambiente e quindi avrà bisogno di meno tempo per inserirsi nel gruppo. Arriva con grande umiltà e questo è importante». Il tecnico ha parlato anche di Marrone: «Darlo via in prestito? No, ho posto un veto che risale a inizio stagione. Io l'ho allenato lo scorso anno al Siena e mi colpì subito per la sua grande personalità. Nel momento in cui c'è stata l'opportunità di continuare ad allenarlo anche alla Juve l'ho fatto volentieri. Io e la società crediamo molto in lui, un calciatore che rappresenta il presente e il futuro bianconero. L'importante è che resti umile e che continui a lavorare tanto anche andando in tribuna. Adesso per lui arriva la parte più dura, quella della conferma». 

«NOI NON AL LIVELLO DI BARCA O REAL» - Chiusura sulla semifinale di coppa Italia contro il Milan: «Ci penseremo quando arriverà ma non chiamatela il 'clasico' italiano. Noi siamo ancora troppo distanti dal Barça e dal Real. In Spagna fanno ogni anno una corsa a due mentre in Italia per il tricolore c'è molta più concorrenza».

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