A Vinovo lo sanno anche i sassi. Gran parte della stagione della Juventus si deciderà nel prossimo mese. Tra mercoledì prossimo e il 25 marzo, quando la squadra di Conte ospiterà l'Inter allo "Juventus Stadium". Nove partite in 40 giorni. Otto di campionato e la semifinale di ritorno di Coppa Italia col Milan del 21 marzo, partendo dal 2-1 dell'andata, collocata tra la trasferta di Firenze e l'Inter.
CALENDARIO — Ci sembra complessivamente di media difficoltà. Si parte mercoledì a Parma, poi Catania in casa sabato, Milan-Juve il 25, Juve-Chievo il 3 marzo prima di tre trasferte non semplici: recupero col Bologna (7), Genoa (11) e Fiorentina (18), prima dell'Inter.
COME FARE? — Per Antonio Conte, vero artefice della rinascita bianconera, si sprecano gli elogi. Meritati. I numeri ci raccontano che non è un allenatore che ama troppo il turnover. Sceglie il suo gruppo di 13-14 giocatori e li porta avanti. Ora però qualche cambio dovrà farlo, perchè davanti ci sono settimane pesanti. Per fortuna l'infermeria al momento è quasi vuota: l'unico indisponibile, Simone Pepe, dovrebbe rientare sabato col Catania.
- Andrea Pirlo, arrivato dal Milan a parametro zero. Ansa
DUTTILITA' — Dicevano che "il Capitano" era un integralista. Che non avrebbe mai derogato dal 4-2-4 che lo ha accompagnato per buona parte della sua carriera. Sbagliato. A partire dal 2-1 con la Fiorentina questo modulo è andato in soffitta per il 4-3-3. Principalmente per adattare meglio la squadra ad Andrea Pirlo, geniale da regista basso soprattutto se ha due mezzali accanto. Ultimamente però sta strizzando l'occhio anche al 3-5-2. Ha schierato così la squadra nel 2-1 con l'Udinese e con il Milan in Coppa Italia a S. Siro. A Vinovo questo modulo viene provato sempre più spesso.
NODO CACERES — L'uruguaiano è un rinforzo importante, al di là della doppietta al Milan, non esattamente nelle sue corde. E' possibile che il 3-5-2 venga collaudato per agevolarne l'inserimento a breve-medio termine. Caceres è duttile e può fare il terzino nella difesa a quattro, sia destro che sinistro, come dimostrato con l'Uruguay. Il problema è che a sinistra sarebbe adattato in quanto destro naturale. E soprattutto in fase di spinta questo può essere in problema al momento di crossare. A destra c'è l'orologio svizzero, Lichtsteiner. Folle anche solo pensare di metterlo in discussione. Il buon Martin potrebbe venire buono come centrale destro nella difesa a tre, con Barzagli in mezzo tra lui e Chiellini. Il sacrificato sarebbe Bonucci e il compito di coprire l'intera fascia sinistra spetterebbe a Paolo De Ceglie e Marcelo Estigarribia, due che devono migliorare in fase difensiva ma che hanno nella corsa uno dei punti di forza.
CENTROCAMPO — E' il settore con meno ricambi. Marotta ha anche provato a rinforzare la squadra sul mercato per far rifiatare i tre moschettieri Vidal (diffidato), Pirlo e Marchisio. Tuttavia non mancano i motivi per sorridere. Il primo viene dai segnali incoraggianti lanciati da Luca Marrone, classe 1990, reduce da una buona stagione in B a Siena proprio con Conte. Il ragazzo ha giocato solo due spezzoni in campionato finora, mostrando buona personalità. E i piedi sono educatissimi. Per informazioni chiedere a Emanuele Giaccherini, che a Bergamo ha segnato il gol del 2-0 su geniale assist proprio di Marrone. Michele Pazienza è stato sacrificato proprio perchè Conte ha visto che Marrone era pronto. Più difficile l'adattamento di Emanuele Giaccherini, che è stato provato nel ruolo, ma dà il meglio di sé come esterno offensivo.
- Mirko Vucinic contro Giorgio Chiellini in allenamento. LaPresse
MUCCHIO IN ATTACCO — Cinque attaccanti per due posti: Marco Borriello, Alessandro Del Piero, Alessandro Matri, Fabio Quagliarella e Mirko Vucinic. In rigoroso ordine alfabetico. Qui le soluzioni non mancano, anche se Quagliarella non è ancora al top dopo l'infortunio. Borriello, che Conte vede principalmente come alternativa a Matri, ha dato il primo squillo propiziando la prima rete di Caceres a S. Siro in Coppa Italia, dopo aver deluso col Siena. Anche Alessandro Del Piero, molto indietro nelle gerarchie di Conte e ancora a caccia del gol in campionato, potrà venire utile con la sua qualità immensa e la sua leadership. Soprattutto a partita in corso con squadre molto chiuse. Dai due titolari, Matri (capocannoniere della squadra 9 gol in 20 partite) e Vucinic, Conte si aspetta più continuità. Soprattutto dal montenegrino, che con il suo talento deve produrre di più sotto porta (solo 3 gol finora). In una squadra che gioca più di sciabola, lui è uno dei pochi a poter utilizzare il fioretto. Ma ora deve garantire i gol. Magari quelli fuori dagli schemi, originati dal talento calcistico puro. Che a lui non fa certo difetto.
Jacopo Gerna
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