9 LUGLIO 2006

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Il 9 Luglio del 2006 quando Fabio Cannavro alzò la Coppa del Mondo vinta dall’Italia eravamo tutti ubbriachi da qualla vittoria che non ci rendemmo conto che quello fu l’atto che di fatto sancì la fine del calcio Italiano.
Dopo il fatidico 9 Luglio il commissario Guido Rossi iniziò l’opera di “normalizzazione” del movimento calcistico italiano iniziando l’oerpa di distruzione della Juventus, per la prima volta nella storia di qualsiasi giurisprudenza fu comminata una condanna sulla base “del sentimento popolare”, una commisione di “saggi” debitamente istruida dal commissario Rossi decise che la squadra più onesta in assoluto era l’Inter a quasto punto Guido Rossi decise di scucire dalla maglie della Juventus due scudetti, meritatamente vinti sul campo, per regalarne uno alla sua squadra del cuore e tanto per non sembrare troppo partigiano decise di fatto  l'annullamento di un campionato di serie A.
Il tempo però è galantuamo e a distanza di cinque anni dal quel Luglio 2006 vengono alla luce le prove inconfutabili che la Juventus oltre a non essere colpevole di nulla è forse addiritura tra le squadre più corrette della serie A, però la “normalizzazione” inziata da Guido Rossi è anadata avanti ed ora la FIGC è nelle mani di “incompetenti”  guidadi Gancarlo Abete uomo di fiducia delle lobby che gestiscono di fatto il calcio italiano, di conseguenza essendo essi per loso esplicita ammissione, incompetenti le prove e le evidenze della non colpevolezza della Juventus quindi passano in cavalleria, così come la squadra che in base a prove incofutabili è indicata dal Procuratore Federale come colpevole di comportamenti illeciti, sempre per incomptenza viene, come al solito graziata.
Già prima del 2006 la Juventus è sempre stata attaccata, accusata e insultata semplicemente perchè  era la squadra più forte, la squadra che ha dimostrato di essere la più continua e costante nei risultati, la meglio organizzata a livello societario e questo le ha creato molti nemici sopratutto tra le due milanesi.
Non a caso l’Avvocato disse “La vera gara tra noi e le milanesi sarà tra chi arriverà prima: noi a mettere la terza stella, loro la seconda” Gianni Agnelli parlava ed intendeva la gara sportiva e fino a che lui fu in vita, la sua auterevolezza ed il suo carisma hanno fatto si che tutto si svolgesse in un contesto di sfida soprtiva, però nel 2006 l’Avvocato ci aveva già lasciato e Moggi, da gran conoscitore di calcio, fu buon profeta a perdire che la “normalizzazione” del clacio Italiano significava dividere le vittorie tra Milan e Inter.
Per questo il calcio italiano è morto nel 2006, perchè dopo il 2006 gli interessi soprtivi sono passati in secondo piano rispetti a quelli personali, perchè dal 2006 in avanti la FIGC si è trasformata in un postribolo al servizio di personaggi che nulla hanno a che fare con lo sport e che hanno costruito e continuano a costruire le loro vittorie sulla frode e sul clientelismo usando metodi che sono ben lontani dallo spirito sportivo.

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