La cavalcata continua anche contro gli usurpatori di scudetti altrui

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26/3/2012 Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Peccato non aver sommerso di reti i nostri avversari come avremmo potuto fare nel secondo tempo, ma a onor del vero nella prima frazione le cose avrebbero potuto complicarsi se San Buffon non avesse eretto un muro impenetrabile davanti alla propria porta. La Juve giocava, l'Inter ripartiva e la partita è stata meno facile delle previsioni. Nonostante questo, dopo un primo tempo sorprendentemente alla pari, ecco che gli ingressi di Bonucci e Del Piero si sono rivelati decisivi. Il difensore laziale, tanto criticato per qualche amnesia e svarione, è però l'unico davvero in grado di impostare il gioco da dietro e il capitano, dopo il gol al Milan in coppa Italia, sembra aver rotto l'incantesimo negativo che aveva contraddistinto la prima parte di stagione: finalmente inizia a trovare spazio e sta tornando ad essere decisivo. Ottima prova di Caceres che, al di là del gol, non si è risparmiato in ogni fase di gioco: un giocatore su cui puntare per il presente e per il futuro. In ombra Vucinic, tornato ad essere lezioso e un disastro sotto porta. Conte punta molto di lui, ma spesso quando non è in giornata lo si capisce già dopo un quarto d'ora...il gol divorato davanti a Julio Cesar entra di diritto al primo posto della sua top horror stagionale. Solita grinta da vendere per Vidal, mentre Marchisio continua il suo risveglio dopo un pò di letargo invernale. Buon rientro di Barzagli in coppia con Chiellini che avrebbe potuto realizzare un gol incredibile se solo avesse avuto il coraggio di calciare in porta, anzichè tentare il passaggio a Quagliarella. Una Juve insomma che non molla e mantiene invariato sia il distacco dal Milan che il vantaggio dalla Lazio terza in classifica. Ora tocca al Napoli, futuro avversario nella finale di coppa Italia, ma domenica prossima  ennesimo avversario da distanziare in maniera incolmabile in campionato, davanti a un pubblico che sicuramente sarà ancora davvero il 12° uomo in campo, come ha dimostrato ieri con una coreografia ed un tifo incessante da pelle d'oca.

Roberto Nappi

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