Calcioscommesse, la Procura ironizza su Conte: "Avvisare? Ma quando mai..."

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«Ho letto il provvedimento, ma la prima domanda che mi è sorta è: come mai non sono stato chiamato dal pm? Mi sarei aspettato che almeno mi convocasse». La curiosità di Antonio Conte per ora resta insoddisfatta. Ieri nessun commento ufficiale da parte del procuratore Roberto Di Martino, impegnato nei primi interrogatori. Fonti investigative hanno però lasciato trapelare uno stupore misto all’ironico: «Ma quando mai si è visto che un indagato è avvisato di un accertamento... Semmai i chiarimenti li dovrà dare a indagini concluse». Anche perché negli ultimi mesi sono state fatti diversi passaggi per capire se davvero l’allenatore della Juventus era parte in causa delle combine, come sostiene Carobbio. Molti gli incroci eseguiti: le perquisizioni, per esempio, hanno riguardato anche i diversi giocatori coinvolti: la polizia ha fatto visita ai vari Terzi, Vitiello e Coppola. Ma anche al presidente Mezzaroma e ai dirigenti Perinetti e Faggiano. Non solo, ci sarebbero anche delle intercettazioni che avrebbero rafforzato l’accusa.

Il ruolo di Coppola. In pratica, dopo le prime indiscrezioni uscite sulle rivelazioni fatte da Carobbio, gli investigatori si sarebbero mossi, monitorando i tesserati coinvolti. In particolare l’utenza di Coppola sarebbe stata messa sotto ascolto: secondo Carobbio, era stato proprio il portiere a ricevere la «proposta indecente» da parte di un uomo del presidente che chiedeva la sconfitta del Siena contro il Varese. All’amo buttato dagli inquirenti avrebbero abboccato un paio di «pesci». Le conversazioni preoccupate tra i vari compagni avrebbero confermato la versione di Carobbio per le combine con Novara e AlbinoLeffe (i calciatori dei lombardi hanno già confermato l’illecito a Palazzi). Se fosse vero la posizione di tutti sarebbe seriamente compromessa, specie in sede di processo sportivo.

Il contatto mai avvenuto. Gli inquirenti in questa continua ricerca di riscontri hanno anche esaminato la richiesta che Bellavista aveva fatto al giornalista Raimondo: contattare Conte perché aveva saputo della volontà del Sassuolo di perdere la sfida di Siena. Come sappiamo Raimondo in realtà non chiamò l’allenatore, nonostante nella telefonata dica il contrario. Maper gli inquirenti è significativo come «Bellavista in modo spregiudicato cerchi con insistenza un contatto con il "vertice" del Siena. L’allenatore o piuttosto i dirigenti per avere conferma dell’avvenuta combine». Quasi sapesse che aria tirasse da quelle parti. Per gli investigatori alla fine sono 8 le gare sospette dei toscani: Novara-Siena 2-2; Siena-Torino 2-2; Siena-Varese 5-0; Albinoleffe-Siena 1-0; Siena-Ascoli 3-0; Siena-Piacenza 2-3; Modena-Siena 0-1 e Siena-Sassuolo 4-0. Carobbio, però, al pm dice di essere a conoscenza di accordi o tentati illeciti solo per le prime quattro.

Perinetti: dimissioni respinte. A proposito di dirigenti: come scritto anche Giorgio Perinetti, ex d.g. del Siena, è stato oggetto di una perquisizione. Subito dopo ha telefonato a Zamparini, suo nuovo datore di lavoro, presentando le dimissioni: «Mi ha chiamato disperato — ha ammesso il patron del Palermo —, ma gli ho detto di stare tranquillo e di andare avanti nel suo lavoro».

Fonte: GdS (articolo a firma di Ceniti-Pelucchi)


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