"Che cos’è per me Germania-Italia? È il ricordo della nostra più bella partita al mondiale tedesco, una serata incredibile. Tutti ci parlavano di quel famoso 4-3 del ’70, però noi quella memorabile sfida non l’avevamo mica vissuta. E poi naturalmente la finale del 1982... Averne realizzata una simile, per la storia del calcio azzurro, ha rappresentato qualcosa di pazzesco. In casa loro, poi. Quale immagine mi torna in mente quando penso a quel gol nei supplementari? Ogni fotogramma di quella sera vale tantissimo, ed è impresso nella mia mente. Ricordo che dopo il gol cercai con lo sguardo mia moglie sugli spalti. Ho rivisto in televisione tante volte quelle immagini: si vede Sonia che piange di gioia, e subito dopo una bimba tedesca che invece è in lacrime perché ha perso. La finalissima contro la Francia fu l’emozione più grande, perché sollevammo il trofeo, però la partita migliore resta quella contro i tedeschi. Perché questa Italia può battere la Germania? Perché ha dimostrato di essere sempre più solida di partita in partita, perché ha una precisa identità di squadra e perché sa sfruttare le occasioni giuste. Pirlo ancora più forte rispetto al 2006? Direi che Andrea si è mantenuto a quei livelli eccezionali, come del resto in campionato con la Juventus. Come mi sarei trovato in questa Nazionale? Se mi chiedete se mi sarebbe piaciuto ritrovarmi in questa Nazionale, rispondo di sì. Qual è il compagno del blocco Juve che mi ha sorpreso di più a parte Pirlo e Buffon? Io li seguo sempre con un affetto speciale, e fino al 30 giugno sono oltretutto miei compagni di squadra. Dunque, per me giocano tutti benissimo. Chi dobbiamo temere di questa Germania? Penso che i tedeschi siano un po’ come gli azzurri: compatti, e con ottime individualità. Dovendo proprio scegliere, direi Ozil, Muller e Gomez. Se mi piace questo Europeo? Mi piace molto, anche perché sono arrivate in fondo squadre che puntano tutto sul gioco. Squadre robuste, mai però distruttive. Questo, come calciatore, mi ha messo addosso ancora più voglia di giocare. Se sento un po’ di nostalgia? Mi sto allenando agli ordini dei miei preparatori atletici, qui in America, dove ho trascorso le vacanze con la mia famiglia: tanta palestra, piscina e corse sulla spiaggia. Adesso però ho bisogno del pallone. Dov’ero la sera di Italia-Germania del 1982? Guardammo la finale del Bernabeu in una specie di capannone da lavoro dei nostri vicini di casa: portarono le sedie e il televisore grande, fu bellissimo. Io avrei compiuto otto anni a novembre. Una frase, un augurio, un incoraggiamento da trasmettere ai miei amici della Nazionale? In bocca al lupo, tutto qui. Sono un atleta, conosco le scaramanzie e quindi so che non si deve aggiungere niente di più. Se ho deciso il mio futuro? E la risposta che non posso non dare: ancora no".
Capitano ti abbiamo amato e sempre ti ameremo, ci manchi, sappiamo che un giorno ritornerai da noi !
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