Leonardo Bonucci è uno di questi.. E' il 25 Febbraio 2012.. Sono all'incirca le 21.00, la partita è iniziata da 14 minuti, a San Siro.. Leonardo Bonucci sbaglia un appoggio, Nocerino tira e la deviazione dello stesso numero 19 spiazza un incolpevole Gigi Buffon.. Lì, quell'uomo, quel calciatore, ha capito di aver toccato il fondo.. La piazza che lo fischia, il peso di 14 milioni di tifosi - un tifoso per ogni euro pagato per il suo cartellino - che ti danno contro.. La via più facile era rassegnarsi, abbattere, cedere, arrendersi e morire.. No, Bonucci ha preferito la vita, e la strada più difficile: alzare la testa ed affrontare ogni fischio, ogni insulto.. Da lì, la forza di un combattente, l'impegno di un professionista serio, chissà magari anche un pizzico di buona sorte.. Ma da lì, da dove si era commesso l'errore più grave, Leonardo da Viterbo ha preso in mano lo scudo, serrata l'armatura e sguainata la spada.. Ha sputato sangue, ma ha reagito.. E non ne ha più sbagliata una..
Quattro mesi dopo, il 24 Giugno 2012, in un quarto di finale dell'Europeo, con la sua nazionale, con quella nazionale conquistata a suon di prestazioni encomiabili nell'ultimo quarto di stagione, Leonardo Bonucci ha capito che non era più l'acqua a sovrastarlo, ma quell'aria genuina che l'ha riportato a respirare.. Una partita monumentale.. Annullati in un colpo solo l'Inghilterra del presente e l'Inghilterra del futuro, Wayne Rooney e Andy Carroll, mica gli amici dell'oratorio..
Penso sia doveroso - in un momento in cui in primo piano passano le prodezze di Gianluigi Buffon ed Andrea Pirlo - rendere onore anche a questo calciatore, ma soprattutto a quest'uomo, a questo ragazzo di 25 anni che ha rialzato la testa, spiegate le ali e ricominciato a volare..
Chapeau
(da vecchiasignora.com)
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