Bendtner: "Ho parlato con Conte: una bella telefonata, sono carico". Vorrebbe la maglia n. 10, oggi visite e firma. Marotta: "E' un grande talento"

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Marotta lo prende in prestito dall’Arsenal: “Non è il top player”. Il danese: "Volevo la Champions e dimostrerò che l'Arsenal si è sbagliato"

TORINO, 31 agosto 2012 - Top, Nicklas Bendtner, lo è in due cose: nel fisicaccio, un metro e 94 per 84 chili, e nella vita privata, cui sono bastati 24 anni per addensare gossip da star di Hollywood, tra un figlio da ricca baronessa, flirt con attrici e albe in discoteca. Una manna per i tabloid, che a Copenaghen, città natale, lo chiamano ormai il Beckham danese. Ha anche giocato a calcio, prima con le stigmate del talento riconosciute da Arsene Wenger, solitamente un rabdomante, che se lo prese a Londra appena sedicenne; poi via via con la scomunica che sempre accompagna chi tradisce le promesse. L’anno scorso in esilio al Sunderland, 8 gol in 29 presenze, e ora in affitto (gratuito, questo sì bel colpo) alla Juventus. «Volevo l’occasione di giocare nuovamente in Champions - ha confidato ieri agli amici danesi - e voglio dimostrare che l’Arsenal s’è sbagliato alla grande». Tra lui e il vecchio Arsene ormai è finita, se un anno fa fu brutale: «Mai più tornerò ai Gunners, che dopo l’incidente in auto non mi hanno più dato chance». Ce l’avrà alla Juve, dove parte però da quinta punta, perché Beppe Marotta non vuole raccontare frottole: «Non illudiamo nessuno, è chiaro che lui non è il top player cui ci eravamo riferiti all’inizio del mercato, ma in questo momento abbiamo ritenuto opportuno rinforzare la rosa degli attaccanti». Ha talento e mezzi, spiega l’ad bianconero, solo che raramente li ha utilizzati: «Potenzialmente è un grande giocatore, solo che non è quasi mai riuscito a dimostrarlo. E in questo starà il lavoro di Conte». L’allenerà lui, stavolta non ci dovrebbero essere sorprese, anche se per l’ufficialità si aspettano le visite mediche di stamattina: nel dubbio, comunque, ieri sera ha raggiunto in macchina Torino, via Milano. Meglio evitare terminal. Poi metterà la firma sul contratto, da 1,5 milioni di euro, più bonus. Sul prezzo, la Juve è stata di parola: uno tra Jovetic-Llorente-Dzeko, altrimenti non butteremo via soldi. Che non è Van Persie, mica ci vuole l’almanacco Panini o la consulenza di Ferguson, ma potrebbe essere utile comunque. Alla volumetria, abbina buona mobilità e coordinazione, discreto destro. Anche se sulle stagioni non ha lasciato le tracce del bomber: 41 gol in 172 partite non sono precisamente l’incasso di un famelico trader d’area di rigore. Come pure un’unica annata in doppia cifra, 11 reti, in 42 presenze, nel 2006/07, Birmingham City, prima divisione inglese. Però lo stregone Wenger ci aveva intravisto del fuoco, e magari basterà solo soffiare sotto la cenere. Da quel che dicono, pare non manchi di fiducia nei propri mezzi, almeno secondo un test fatto dallo psicologo Jacques Crevosier, un amico dell’allenatore dei Gunners: in una scala da uno a nove, Bendtner totalizzò dieci. «Sun», «Mirror» e compagnia ci misero sale e pepe, attribuendogli questa frase al suo arrivo in prima squadra: «Gioca centravanti Henry? E chi diavolo è?» Pare che Wenger l’abbia definitivamente scaricato dopo una nottataccia di Champions contro il Barcellona, aprile 2010, dove Nicklas si mangiò il gol che avrebbe eliminato gli i fenomeni. I tabloid dicono sia pesata pure la foto di lui all’uscita da una discoteca, in mutande. Un articolo che non gli porta benissimo. Dopo la doppietta contro il Portogallo, agli Europei 2012, per l’esultanza finì mostrando i boxer griffati da una marca di telefonia irlandese. La Uefa gradì poco: 100.000 euro di multa, poi pagati dallo sponsor. Non gli mancano, se sta sui giornali da quando è arrivato a Londra. La prima volta ci finì per la storia, e un figlio, con la baronessa ed ex modella danese Caroline Luel-Brockrodff: lui 21 anni, lei 34, appena divorziata, con bonifico pluri-milionario, da Rory Fleming, banchiere e parente di Ian, il papà di James Bond. Di questi tempi i paparazzi lo pedinano invece per il flirt con l’attrice danese Julie Zangenberg. Importasse lo stesso talento sul campo, sarebbe davvero un top.

Fonte: La Stampa (articolo a firma di Massimiliano Nerozzi)


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Juve, Bendtner arriva in prestito gratuito per un anno con diritto di riscatto fissato a 6 mln. Guadagnerà circa 1,5 mln + bonus

MILANO, 31 agosto 2012 - Adesso Nicklas Bendtner. Poi Fernando Llorente. Nella notte la Juve spazza le titubanze del giorno prima e chiude di buon’ora l’ingaggio dell’attaccante danese dell’Arsenal. Non è lui il top player tanto atteso: non è Van Persie né Suarez o Dzeko. In compenso va in porto liscia quest’operazione-lampo: grazie anche alla semina dei giorni precedenti. Con il club inglese l’intesa viene raggiunta sulla base di un prestito gratuito con diritto di riscatto per 6 milioni di euro. Invece al giocatore va un contratto da 1,5 milioni netti. Quindi a costi contenuti. Stamattina le visite mediche, poi l’ufficialità. E dire che nella notte era stato a un passo dal Siena prima che la Juve prendesse la sua decisione. Intanto ieri l’a.d. bianconero Beppe Marotta ha dichiarato «chiuso il mercato», ammettendo che l’acquisto del danese «è in discesa».

Attenzione Una cautela doverosa dopo la disavventura di Berbatov. A proposito: ieri il bulgaro ha firmato per il Fulham. Poi, parlando a Mediaset l’a.d. bianconero ha fatto un’importante ammissione: «Bendtner non è il top player che cercavamo, main un mercato difficile come questo è stata un'opportunità che abbiamo colto». Il riferimento al top player non è casuale.

La scelta Nella riflessione notturna a favore di Bendtner il management juventino ha fatto delle considerazioni in prospettiva del mercato di gennaio. E’ vero che l’attaccante proveniente dell’Arsenal non ha le credenziali per mettere in fila gli altri attaccanti bianconeri. Ha, però, le caratteristiche per soddisfare le esigenze di Conte .

Fonte: GdS (estratto dall'articolo a firma di Carlo Laudisa)


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Bendtner, occhio alla maglia: ha chiesto la 10

Ha parlato con Conte: «È stata una bella telefonata, sono carico»

MILANO, 31 agosto 2012 - «Number ten». Nicklas Bendtner probabilmente lo ha detto in inglese — cortese ma deciso — e il concetto era chiaro: «Signori, a mefarebbe piacere prendere la maglia numero 10». Quella lì, bianconera con le due cifre sotto il nome, indossata solo da Alessandro Del Piero da quando le squadre di A hanno i numeri fissi. Marotta ci ha pensato un attimo, poi ha scelto la frase da colloquio: «Le faremo sapere». La Juventus ha preso tempo, un po’ perché la questione è delicata, un po’ perché sul tema si devono esprimere sia Agnelli sia Conte. Conte probabilmente voterebbe no, la stessa risposta che ha avuto Giovinco settimane fa, ma la questione non è chiusa. Bendtner #10 è difficile ma non impossibile. Seba ha fatto l’originale e ha scelto il 12, Bendtner invece all’Arsenal usava il 52, presente anche nel profilo Twitter @bendtnerb52. «B52», come il cocktail, come l’aereo, anche sul suo sito ufficiale hanno scritto così: «Il numero preferito di Nicklas è il 7. Il 52 è stato scelto perché 5 più 2 fa 7». Ieri mattina Bendtner ha parlato con Conte ma non ha ragionato di numeri: «È stata una bella telefonata, sono carico», ha detto. Più tardi ha scambiato parole con Armand Traoré, ex juventino, ex Arsenal. Traoré non deve avere un gran ricordo di Torino, eppure gli ha parlato bene della Juve. Nicklas ha preso appunti e si è messo in attesa. I tifosi potrebbero... non essere felicissimi di consegnargli la 10 di Ale, ma il solito sito ricorda un episodio. «All’Arsenal, quando passò dal 26 al 52, invitò i tifosi a spedirgli le maglie vecchie dicendo che avrebbe regalato quella nuova». Un po’ populista ma bello.

Fonte: GdS (articolo a firma di Luca Bianchin)


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Juve, oggi visite mediche e firma per Bendtner

TORINO, 31 agosto 2012 -RISCATTO - Come previsto, infatti, dopo il beffardo epilogo dell'affaire Berbatov, la Juve chiude con Nicklas Bendtner, sedotto e abbandonato mercoledì, cercato ancora nella notte, strappato al Siena che s'era intrufolato. Il nazionale danese, nell'ultima stagione in prestito al Sunderland, viene rilevato in prestito gratuito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni: l'ingaggio stagionale è di 1,6 milioni più bonus.

HOTEL - La svolta nella notte, dunque. Spiazzati da Dimitar Berbatov, inutilmente conteso alla Fiorentina, i dirigenti bianconeri ricontattano l'agente di Bendtner, già trattato ma lasciato libero di scegliere altri club quando il bulgaro sembrava ormai acquisito. Lui s'è promesso intanto al Siena, abilissimo, attraverso il dg Stefano Antonelli, a insinuarsi nel vuoto lasciato da Juve, Milan e Fiorentina, ma l'occasione è enorme e il club toscano comprende: così, attorno a mezzanotte, l'ad Beppe Marotta e il coordinatore dell'area tecnica Fabio Paratici convocano il calciatore, intanto sbarcato a Milano, in un hotel defilato rispetto al cuore del mercato. Due ore di colloquio e una stretta di mano che sancisce l'accordo.

AUTOSTRADA - In mattinata un nuovo vertice e la ratifica, quindi le parti si separano: Marotta raggiunge Montecarlo per il sorteggio, Paratici si immerge in operazioni minori con il responsabile del settore giovanile Giovanni Rossi e con il ds Federico Cherubini, Bendtner imbocca l'autostrada per Torino: stamani si sottoporrà ai test medici di rito, quindi firmerà il contratto e scoprirà Vinovo. «Siamo in discesa - spiega Marotta - ma daremo l'ufficialità solo dopo le visite: anche alla luce di quel che è successo, la prudenza è necessaria ». Il riferimento, inutile dirlo, è a Berbatov: « Si è comportato male con tutti? Direi di sì, ma non mi meraviglio: anche se di rado, situazioni così son capitate. Con la Fiorentina ci chiariremo: esiste un buon rapporto e non c'è motivo di creare un attrito su un argomento dove forse lautogol lo ha fatto il giocatore e non le società».

Fonte: Il Corriere dello Sport (estratto dall'articolo a firma di Antonio Barillà)


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Bendtner? Sì, gratis

Intesa con l'Arsenal: prestito per un anno. Da ieri è a Torino. Riscatto fissato a 5 milioni, il danese ne guadagnerà 1,7. Oggi visite e firma. Le scuse a Mezzaroma.Marotta: "E' un grande talento"

TORINO, 31 agosto 2012 - Aspettando Fernando Llorente (chissà, magari già a gennaio, se non la prossima estate a parametro zero), l'amministratore delegato Giuseppe Marotta ha optato per il piano B. Portandolo a compimento senza intoppi. E' pressoché ufficiale: la Juventus ha preso Be... ndtner. Non Be-rbatov, che a questo punto è già volato a Londra con tanti cari saluti ai bianconeri e alla Fiorentina (che ci ha pure rimesso i soldi di un biglietto in business class che aveva offerto al bulgaro per arrivare in Italia...). No, dicevamo, non Berbatov , ma Bendtner . Nicklas Bendtner. L'attaccante arriverà in bianconero in prestito per un anno dall'Arsenal, con diritto di riscatto in favore dei bianconeri già fissato a quota 5 milioni di euro. Guadagnerà 1,7 milioni di euro più bonus.

IL JOLLY Non si tratta di una operazione completamente a sorpresa, anzi. Bendtner era oggetto di ragionamenti ed elucubrazioni da diversi giorni, in seno alle stanze del club di corso Galileo Ferraris. Considerato un buon salvagente, un jolly da pescare nel caso in cui fossero sopraggiunti eventuali intoppi ed ostacoli insormontabili nellormai famosa caccia al top player. Non si può dire, dati alla mano, che la Juventus non ci abbia provato a mettere a segno il gran colpo: da Robin Van Persie a Luis Suarez , da Edin Dzeko a Edinson Cavani passando per Stevan Jovetic . Seguiti, contattati, convinti, persino ospitati in visita didattica a Torino, in alcuni casi... Eppure non c'è stato verso: concorrenza, congiunture economiche generali ed esigenze di bilancio hanno reso vana ogni speranza, ogni sforzo. Così come vano s'è rivelato ogni sforzo intrapreso anche per arrivare ad altri attaccanti, comunque di spessore internazionale, come Fernando Llorente, Didier Drogba e in ultimo Dimitar Berbatov. Nulla. Così, appunto, la Juventus ha deciso che Bendtner - con cui cera una intesa di massima già da giorni - avrebbe potuto rappresentare una buona soluzione per migliorare e arricchire ulteriormente il reparto offensivo. Peraltro incompleto anche da un punto di vista numerico.

LE CIFRE La trattativa con i Gunners ha subìto una decisiva accelerazione ieri in tarda mattinata. Quando peraltro a Siena erano convinti di poter disporre del giocatore per il prossimo campionato... E' scattata la telefonata all'entourage del giocatore, nel mentre sono ripresi i contatti con l'Arsenal. Le mail, le cifre, i contratti. Le due società hanno stipulato un accordo per il prestito del danese, la Juventus ha spuntato un diritto di riscatto sull'intero cartellino per una cifra fissata a quota 5 milioni di euro. Nel pomeriggio, quando Bendtner è sbarcato a Milano, per poi trasferirsi a Torino, sono stati definiti gli ultimi dettagli relativi al suo ingaggio: 1,7 milioni di euro più premi e bonus legati agli obiettivi raggiunti ed al rendimento stagionale. Già messa nero su bianco, peraltro, una bozza di contratto di durata quadriennale che diventerà valida qualora la Juventus, a giugno, decidesse di esercitare la propria opzione di riscatto. Per la cronaca - mentre succedeva tutto questo - il giocatore in persona si premurava di telefonare al presidente del Siena, Massimo Mezzaroma , per scusarsi. Gesto apprezzabile, e apprezzato.

LE FIRME Oggi Bendtner si recherà nella sede di corso Galileo Ferraris per le firme. A meno di contrattempi burocratici, il danese dovrebbe poter essere a disposizione per la trasferta di Udine: quantomeno per un posto in panchina, in modo da prender confidenza con la nuova realtà, i nuovi compagni. Marotta è soddisfatto. Innanzitutto ha voluto puntualizzare che «se la Fiorentina, nel comunicato in cui parla di scorrettezze e slealtà a proposito di Berbatov, fa riferimento a noi, allora rispediamo al mittente quel comunicato... Non abbiamo fatto alcuna scorrettezza». Poi, a proposito del nuovo innesto, spiega: «Bendtner è un grande talento, domani (oggi per chi legge, ndr) effettuerà le visite mediche e poi firmerà. L'unico dubbio è legato al fatto che Wenger , dopo aver lasciato andar via Van Persie , lasci andare via anche lui. Io al suo posto me lo sarei tenuto. Ripeto, è un grande talento, bisogna solo inquadrarlo di testa».

Fonte: Tuttosport (estratto dall'articolo a firma di Riva-Salandin)


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Rissoso e di talento, ecco BaloBendtner

TORINO, 31 agosto 2012 -Signore e signori, ecco a voi BaloBendtner, ovvero il centravanti più rissoso che c'è. Dopo SuperMario, ovvio. Già, il danese Nicklas Bendtner , che oggi dovrebbe diventare ufficialmente un giocatore della Juventus - la vicenda Berbatov impone il condizionale, la realtà dei fatti no -, in Inghilterra è approdato da ragazzino e si è fatto notare per alcuni gol molto fisici e per un paio di... arresti. Roba da tabloid , più che da copertine sportive. E in Nazionale, è recentissima l'esibizione con le mutande sponsorizzate mostrate dopo una rete. Insomma, un bel tipetto che promette centimetri e spettacolo.

SCOPERTA I Gunners l'hanno scoperto che era un pupetto sedicenne e portato nella loro Academy diretta da Liam Brady , ex bianconero glorioso. Promettente e precoce, inserito in un gruppo internazionale, il baby. Da subito, poi, emergono la voglia di imporre stazza e capacità di realizzare, con forza, con foga, di testa, di prepotenza e con un piede poi niente male. Le aspettative, però, sono tante, troppe. E vanno di pari passo con le disavventure. Non è un caso se il rapporto con Arsène Wenger non decolla. Troppo esuberante il centravanti che pretende e non concede, con una maglia gloriosa addosso.

IN GIRO L'alsaziano ha provato con i prestiti, pur di lasciarlo crescere senza pressione. Prima al Birmingham e lanno passato al Sunderland. Intoppi nella carriera dentro e fuori dal campo. Un'accusa di danneggiamento automobili, quindi la rissa all'Hilton Hotel di Gateshead, nel dicembre 2011. La foto è passata alla storia: giubbotto nero, camicia, jeans abbassati e slip scuri in bella evidenza mentre i poliziotti lo portano via. Una balotellata dietro l'altra, a distanza di un mese. «Posso essere stato giovane, ma ho sbagliato. Errori che dimostrano mancanza di giudizio, fatti che mi rammaricano parecchio», la sua presa di coscienza sincera, il mea culpa recitato anche per provare a cambiare pagina...

SMUTANDATO Ai recenti Europei in Polonia, invero, tanto per ribadire il concetto, ecco l'esultanza con le mutande griffate Paddy Power. Roba da meritarsi una multa, la reprimenda e la squalifica in Nazionale, da scontare nelle prossime qualificazioni mondiali. Ok, i soldi - ben 100.000 euro - li ha messi loperatore, ma il danno lo subisce lattaccante che ha fatto anche infuriare il ct Morten Olsen , non andando a difendersi davanti all'Uefa. Restano però i due gol segnati, come biglietto da visita niente male.

COME QUEI DUE Bendtner, un po' Balotelli , un po' Ibrahimovic . Servirà giusto la cura Conte per pungolarlo a dovere, giorno dopo giorno. Dicono spesso si assenti dal gioco: con Antoniocapitano a martellarlo negli allenamenti di Vinovo gli verrà lidea di stare sveglio, sempre. E che si applichi nella lingua, altrimenti ripassi la lezione non mandata a memoria da Milos Krasic ed Eljero Elia . Chi non capisce il tecnico, rischia semplicemente l'esclusione, la tribuna, il salotto di casa.

IN COPERTINA Che poi sia un personaggio è evidente. Titolo del The Copenhagen Post del 28 agosto: Sex, blackmail and a missed de-briefing; in sintesi, sesso, ricatti e un mancato de-briefing. Massì, è la storia delle foto osè con la fidanzata Julie Zangenberg rubate assieme al computer. Un tentativo maldestro di chiedere soldi al calciatore (25mila corone), e l'intervento delle forze dell'ordine, chiamate da Nicklas. Che nel frattempo non si è discolpato in Svizzera e si è beccato il turno di stop. Negli scatti interessanti, la coppia era in fase di allenamento a letto. Il Post, maligno, lo chiama Pantaloni, in italiano. Con richiesta subordinata: non toglierteli più, please . C'è il lato positivo da non dimenticare, comunque. Nick è testimone della fondazione danese contro il cancro, immagine pulita per i bambini malati in lotta perenne.

CHE DERBY Ci sarà il campo, a parlare. Con quella Champions invitante di per sé ancora più interessante: per Bendtner quasi un derby londinese contro il Chelsea campione d'Europa e un derby danese con il Nordsjaelland, un club giovane giovane contro la Vecchia Signora. Con un gigante in più per Conte. Un gigante che si firma con la sigla B52: un cocktail ma anche un bombardiere. Occhio ai suoi colpi (di testa...).

Fonte: Tuttosport (articolo a firma di Elvira Erbì)

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