Juve Genoa farà discutere ancora per molto. È stata una di quelle partite
destinate, magari, se non a cambiare, a far interpretare il regolamento in modo
più razionale e meno didattico. Una di quelle partite che, si spera, verrà
presa in considerazione per analizzare e approfondire la situazione del
movimento calcistico italiano in tutti i suoi aspetti. Gli arbitri sbagliano
sempre(o quasi) ,tutti si sentono in dovere di protestare e di lamentarsi.
Sembra un grande porcile dove chi urla di più ha ragione. Ma cominciamo a
parlare della cosa più importante, la nostra prestazione. Perché gli arbitri
non devono mai essere un alibi. Non riusciamo a consolidare un risultato e dopo
il primo gol giochiamo sempre con sufficienza. Basta, più cinismo. Altri due
punti buttati. Non si puo' non battere questo Genoa in crisi e per largo tratto
del secondo tempo con l'uomo in meno. Beltrame super, entrato forse troppo
tardi. Bene anche Giovinco(quel palo trema ancora). Ma tra pali, sfiga, errori
nostri, mollezza e rigori clamorosi non dati si potrebbe mettere molto male.
Basta buttare punti per strada. Potrebbero cominciare a sorgere problemi.
SVEGLIA. Oggi il risultato era ampiamente GESTIBILE. E invece... Basta
accontentarsi di segnare un gol e poi giocare sul velluto. Senza punte in grado
di risolvere, non possiamo permetterci questo lusso. 16 tiri a 8, 8 angoli a 1,
possesso palla 66-34. Ma molli, prevedibili e sterili davanti. Resta il fatto
che abbiamo pareggiato di nuovo in casa contro l'ultima in classifica pur
essendo passati in vantaggio e loro in 10. Pessimo, è sintomo di qualcosa che
non va bene in una squadra pressoché perfetta sino a pochi mesi fa. Deve
tornare la fame, la cattiveria, l'aggressività, così anche le nostre carenze
offensive vengono minimizzate, altrimenti non facciamo altro che mettere in
mostra i nostri limiti. Nel 2013 ci siamo fatti già rimontare 4 volte. 5 punti
fatti in 4 partite di cui 3 in casa. Male. Quarto gol che prendiamo dalla
sinistra: la serie è cominciata con Peluso(Sampdoria), passando per Caceres
(Parma) e De Ceglie(Lazio), poi ancora con De Ceglie(Genoa), lasciatosi saltare
molto facilmente in due occasioni nella stessa azione che ha portato al gol
dell’ex Borriello. Dite che uno come lui non avrebbe fatto comodo in questo
momento? Vedendo Vucinic e Quagliarella col Genoa, voglio immaginarmi almeno un
Anelka trascinatore, superiore ai nostri attaccanti, decisivo. Sogno? Intanto,
però, gli ennesimi, umani, errori arbitrali ci hanno negato la vittoria. Per
carità, gli arbitri non sono robot, ma il discorso è un altro. Il male del
calcio è minimizzare sui 3 rigori sacrosanti negati alla Juve ed invocare la
squalifica di Conte. Arte tutta italiana. Altro male del calcio, quel Graziano
Cesari che non capisce(o non vuole capire) che le sue non sono semplici
"opinioni" perchè, per il ruolo che ricopre, forma "pareri pubblici". Stia
attento. scandaloso a Premium Calcio: pur di giustificare la non-scelta, non-
decisione di Guida, parla di differenze tra braccio destro e sinistro in
occasione del tocco di Granqvist. Il suo parere non è quello di una persona
qualsiasi, è quello di una persona esperta, documentata, “del mestiere”. Non
faccia finta di non saperlo in tv parlando di semplice “interpretazione” e
insistendo sull’involontarietà del gesto: non si può far passare l’idea che in
area qualsiasi tocco di mano che ostacoli un’azione da gol non debba essere
sanzionabile. 3 rigori NEGATI, 4 con quello del Genoa. E hanno il coraggio di
parlare di Antonio Conte e Giorgio Chiellini “negli spogliatoi in borghese”.
Dopo 4 rigori non dati. Galliani sarebbe sceso dalla tribuna a menare
l'arbitro. Il punto più basso dell'organizzazione arbitrale italiana. Non tanto
per gli errori di Guida(che ci possono stare sempre e tutti, gli arbitri sono
umani, come noi) ma per le giustificazioni date ad Antonio Conte. Un arbitro
non può non sentirsi di dare un rigore che arbitro di linea e guardalinee
concedono. E qui si solleva un altro problema: se non c’è sintonia tra arbitro
principale e arbitri addizionali, questi ultimi, a cosa servono? Fanno solo
danni. Chiariamoci, però, sull’episodio del mani di Granqvist. L'involontarietà
è una cosa. Alzare il braccio così in area è un altra. Ha ragione il mister. Al
di là del regolamento. Se il tocco di mani di Granqvist in area non è rigore,
si è in malafede. Le braccia, che dovevano essere attaccate al corpo, creano
volume, indipendentemente da che braccio tocchi il pallone o se il giocatore
svirgoli o meno il pallone, col piede, prima che questo tocchi il braccio. “Non
me la sono sentita”… di dare un rigore che c’era, per la Juve, all’ultimo
minuto di gioco. È questo che lascia intendere Guida parlando con Conte. Ed è
questa la cosa inaccettabile, non l’errore tecnico dell’arbitro che può starci.
E' possibile che un arbitro possa avere timore di dare un rigore alla Juventus?
Ed normale che in questo timore, incidano, e tanto, le pressioni esterne. I
condizionamenti. Perchè l'arbitro mi è parso palesemente turbato e confuso. Non
di certo in malafede. Piuttosto, tra fischiare a favore della Juve e non
fischiare, ha preferito non fischiare ed evitare una gogna mediatica che, come
al solito, si sarebbe scatenata. Ed è questo il comportamento errato. “Dire che
un arbitro che vive e lavora a Torre Annunziata non e' soggetto a pressioni e'
essere fuori dal mondo. Significa pensare che il calcio e' un fenomeno
paranormale, privo di contatti con la realta'”. Detto questo, credo sia proprio
scarso tecnicamente, inadatto per la Serie A. La reazione di Marotta e Conte,
per quanto possa esser sembrata eccessiva, forse “senza stile” e fuori luogo,
questa volta, la trovo giustissima. Preziosi può dire quello che vuole
(nonostante condanne, daspo), Mourinho può far sceneggiate(ricordate le
manette?), Galliani può cambiare sfondo del proprio cellulare. E Conte? Conte
non può lamentarsi di un trattamento che puntualmente, dallo scorso gennaio,
riceviamo affinchè il campionato non sia già vinto 1 mese prima della
conclusione? Poi, come non dare ragione a quelli di ju29ro? “Dopo anni di
caccia alle streghe (leggasi Calciopoli) ecco il risultato: arbitri scarsissimi
ed incapaci”. Spero solo che piegarsi in nome dello stile dell’Avvocato che,
puntualmente, in questi casi ricordiamo, non significhi subire comportamenti
scorretti da quei detrattori che piangono e ci nominano ancora il gol di
Muntari di un campionato vinto a +4 sulla seconda. Nessuno vuole ricordarlo,
vero? Oltre al danno, la beffa. Preziosi che ci fa la morale, magnifiche
lezioni di sportività e chiede punizioni esemplari per Conte. Dimenticando che
lo scorso anno, a Genova, fu ancora più scandaloso. Da parte di chi è stato
colto in flagrante con una valigetta in mano con dentro 250.000 euro per
aggiustare una partita. Questa è l’Italia. Secondo alcune Indiscrezioni
l'arbitro Guida avrebbe negato di aver detto la frase incriminata. Io dubito
che Conte possa aver detto una fesseria con la sicurezza mostrata in diretta
nazionale. Piuttosto, gli arbitri, che non vanno in tv, tendono a coprire il
più possibile certe frasi che magari, a caldo, si dicono. Infine. Dalla Juve
non si vogliono vedere quelle reazioni al triplice fischio. Vero. Ma In campo
Conte si è sentito derubato, preso in giro. Se non si fosse sbracciato, tutti
avrebbero sorvolato sui nostri episodi, come sempre. Di questi tempi, l‘anno
scorso a Parma, oggi contro il Genoa. Tira una brutta aria. Lo scorso anno non
potevamo parlare. Quest’anno neanche perché rubiamo a Catania. Allora propongo
un silenzio stampa a vita.
Poche ore dopo la partita contro il Genoa la Juventus è già tornata in campo.
La stangata da parte del Giudice Sporivo Tosel era ampiamente prevedibile: 2
giornate a Bonucci, 1 giornata a Chiellini, 2 giornate a Conte e inibizione
fino al 18/2 per Marotta. Il pareggio contro i rossoblu ha lasciato l’amaro in
bocca ma il modo migliore per smaltire la delusione è focalizzare l’attenzione
sul prossimo obiettivo. Un obiettivo delicato e importante: la semifinale di
ritorno contro la Lazio, a Roma. Si partirà dall’1-1 dell’andata, altro
risultato andato stretto alla squadra di Conte, che ha tutte le intenzione,
dopo i due pareggi consecutivi, di tornare alla vittoria e centrare l’accesso
alla finale. La Juve ha iniziato a preparare l’appuntamento già domenica
mattina. Anche in casa Lazio E' iniziata la missione Juventus. Certi i rientri
di due tenori come Hernanes e Mauri, utilizzati da Petkovic contro il Chievo
con il misurino. Una mossa studiata: il tecnico biancoceleste crede nella
finalissima. Brutte notizie per Conte, che non recupera Pirlo e perde Marchisio
per influenza. Bocciato Quagliarella, al suo posto Giovinco. Nella Lazio ancora
fuori Klose, con Floccari che è pronto a sostituirlo.
Queste dovrebbero essere le formazioni: Lazio (4-1-4-1): Marchetti; Konko,
Dias, Biava, Radu; Ledesma; Candreva, Hernanes, Mauri; Gonzalez; Floccari. A
disposizione: Bizzarri, Ciani, Cavanda, Stankevicius, Scaloni, Kozak, Rozzi,
Klose. Juve (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Caceres; Isla, Vidal, Pogba,
Giaccherini, Padoin; Giovinco, Vucinic. A disposizione: Buffon, Caceres,
Lichtsteiner, Marrone, Quagliarella, Vidal, Matri.
4 sconfitte, altrettanti pareggi e 2 vittorie: è questo il bilancio della Juve
a Roma negli incontri di Coppa Italia con la Lazio. La prima volta le due
formazioni si affrontano il 14 settembre 1958 e i biancocelesti vincono 2-0
grazie al secondo tempo, dove si registrano le reti decisive di Tozzi e
Fumagalli. Le altre bocciature per i bianconeri sono datate 2000 (2-1, con rete
di Del Piero in mezzo a quelle dell’ex Boksic e di Simeone); 2004 (doppietta di
Fiore nella finale d’andata, in un’edizione che si aggiudicherà la Lazio
allenata da Roberto Mancini); 2009 (2-1: Pandev e Rocchi a ribaltare il gol di
Marchionni, una sconfitta amara anche perché a Iaquinta venne annullato un gol
per posizione di fuorigioco assolutamente inesistente). I 4 pareggi hanno visto
questi punteggi: 0-0 nel 1974; 1-1 nel 1983-84 (un botta e risposta nel giro di
60 secondi a inizio ripresa: autogol di Boniek e risposta di Cabrini di testa
su invito dalla sinistra di Paolo Rossi). Stesso risultato si verifica 4 anni
dopo: la Lazio si porta in vantaggio subito con l’ex Galderisi. Nella seconda
frazione di gioco è Mauro a infilare il portiere Martina. Infine, nel 1998,
Lazio-Juventus è esattamente come oggi la semifinale di ritorno. A fare la
differenza è Nedved, all’epoca in forza alla squadra capitolina. Dopo il gol di
Fonseca, Pavel segna una doppietta nel giro di 4 minuti. L’autogol di Favalli
nei minuti di recupero modifica il risultato ma non il verdetto, ad andare in
finale sono i padroni di casa. I due successi della Juventus si verificano in
epoche diverse. Il primo è datato 1987 e sono il giovanissimo Buso e Serena a
determinare lo 0-2. Decisamente più importante è il match della semifinale d’
andata del 1995: la partita viene decisa da Ravanelli ed è un risultato
importante in quella che è l’ultima edizione di Coppa Italia vinta dalla
Juventus.
Sarà Luca Banti l’arbitro di Lazio-Juventus, semifinale di ritorno di Coppa
Italia in programma martedì alle 20.45 all’Olimpico di Roma. Per il fischietto
livornese sarà la 16° direzione di gara con i bianconeri e i precedenti parlano
di 11 vittorie della Juventus, due pareggio e due sconfitte. Banti ha arbitrato
già due partite di Coppa Italia con la Juve, uscita vincente in entrambi i casi
con identico punteggio: 3-0. Si tratta delle sfide contro Catania e Roma,
entrambi disputato a gennaio, la prima nel 2009, la seconda nel 2012. In questa
stagione Banti ha diretto due volte i bianconeri, nelle goleade contro Pescara,
6-1, e Udinese, 4-0, questa recentissima e datata 19 gennaio. Martedì all’
Olimpico Banti sarà coadiuvato dagli assistenti Marzaloni e Cariolato. Quarto
uomo sarà il signor Giannoccaro. Forza Juve.
Rubrica “Attimi Di Juve” – Profilo Twitter: @eldavidinho94 / Profilo Facebook:
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