Lo show non sta qui .... ma li

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A Milano hanno preparato il palchetto. I giornali hanno già preparato la paginetta con la cresta o se preferite le "creste". Lo show è iniziato e con un pizzico di invidia si spia dal buco della serratura. Quando il campionato non va, quando sei indietro e la stagione sa di mezza debacle, ecco che si trova sempre un modo di far parlare, di ottenere consensi, di far "sognare" per aggiustarla. La "Milano da  bere" è una "dreamland" dei tifosi dove si può agognare il campione e dove tutto diventa show. Dove una "mela marcia" in un mese diventa "pomo d'oro", dove le cessioni impossibili (vedi Thiago Silva e Ibrahimovic) diventano da copertina della campagna abbonamenti, sbiadite figurine. Un mondo fantastico dove tutto è possibile e dove il calcio passa in secondo piano, dove lo show è entertainment puro, dove in un giorno vendi mille magliette e dove le dirette e le pagine viste diventano milioni di contatti tv e grp.  Al Milan sono bravi in questo, del resto il loro mondo è quello dagli anni 80 quello della comunicazione e della tv e ci riescono benissimo, sono i numeri uno, poco da dire. Un mondo vicino a quello del Real Madrid, forse il mondo di domani.
Alla Juventus lo show conta meno, forse conta di più la sostanza o forse non si vogliono creare problemi e rischiare con personaggi scomodi. Alla Juventus si lavora sodo (anche a Milano certo), ma c'è un altro modo di vedere giocatori, uomini, di fare dichiarazioni, di raccontare fatti e di preparare acquisti. Alla Juventus c'è meno potere mediatico, c'è meno vetrina e più back office, c'è meno show.
Juventus e Milan hanno due modi opposti di presentarsi, due modi opposti di scegliere i giocatori e due poteri opposti dal punto di vista mediatico e di comunicazione. Difficile dire cosa sia meglio dei due, facile  però vedere cosa preferisce il mondo dei media, basta leggere e vedero lo spazio concesso a Balotelli e alla semifinale di ritorno di Coppa Italia.






















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