Week end senza
campionato, week end senza Juventus, week end senza polemiche quindi c’è la
possibilità di riflettere su temi che sono oggetto di discussioni e polemiche
sui social network, in particolare mi voglio soffermare sul rapporto tra i
media ed il calcio in generale ed il rapporto dei media con la Juventus in
particolare.
Oggi con l’avvento dei
social network tutti, io per primo, ci sentiamo dei giornalisti, degli
opinionisti e tutti quanti siamo più o meno propensi a credere di essere in
grado di fare o essere dei giornalisti, non è così il mestiere di giornalista è
un mestiere, una professione, che richiede studio, preparazione e soprattutto
richiede imparzialità una qualità molto difficile da affinare e ancor più
difficile da mantenere.
Io faccio parte di quella
generazione che ascoltava “Tutto il calcio minuto per minuto”, che leggeva i
resoconti delle partite il lunedì sui quotidiani, che ha avuto la fortuna di
vedere la DS condotta da Beppe Viola e da Sandro Ciotti, che vedeva Paolo
Valenti che conduceva 90° minuto, che leggeva gli articoli di Gianni Brera,
Giovanni Arpino, Gian Paolo Ormezzano e ascoltava le telecronache di Nando
Martellini. Ritengo le che noi che apparteniamo a questa generazione siamo dei
privilegiati perché abbiamo avuto la
fortuna di leggere ed ascoltare degli autentici Maestri di Giornalismo, ognuno
di loro faceva il tifo per una squadra diversa e ciò nonostante non mi ricordo
che mai si siano schierati o abbiano tentato neppure lontanamente di denigrare,
criticare in maniera distruttiva o tanto meno si sarebbero mai permessi di
creare attraverso il potere che avevano le loro parole quell’odioso fenomeno
chiamato “sentimento popolare”.
Il giornalismo sportivo a
mio avviso è finito con quei Maestri che ho appena citato, Brera, Ormezzano,
Arpino così come Ciotti e Martellini pur essendo esperti ci calcio erano prima
di tutto conoscitori dello Sport, non voglio dire con questo che gli attuali
“giornalisti” sportivi non conoscano altro che il calcio però gli “opinionisti”
dei giorni nostri hanno per lo più dimenticato quelle che sono le basi dello
Sport per dedicarsi a fare appunto gli “opinionisti calcistici”. Credo che non
a caso oggi i vari Cucci, Zazzeroni, De Paola, Civoli non siano più dei
giornalisti ma bensì degli opinionisti ed il motivo è che a differenza dei
Maestri di Giornalismo che esprimevano critiche motivate ed imparziali questi
“opinionisti” esprimono opinioni che devono essere prima di tutto gradite agli
Editori o ai Direttori di Rete o ai Presidenti della squadra amica e si
potrebbe continuare all’infinito fino ad arrivare al personaggio politico che
li sponsorizza. Nell’informazione calcistica odierna poi sono entrati ed hanno
un ruolo rilevante ex calciatori, ex arbitri, ex allenatori o allenatori
disoccupati che barattano la loro notorietà con gettoni di presenza e
remunerazioni da star della televisione, pagati solo per dare credibilità e
conferme alle “opinioni” a volte improponibili o addirittura insensate degli
“opinionisti”.
Ho cercato di riassumere
brevemente una involuzione di quello che è il giornalismo calcistico italiano, questa
involuzione che, a mio avviso, ha causato la perdita della dignità e dei
requisiti minimi per essere chiamato giornalismo ha una sua collocazione temporale
ben precisa la primavera del 2006. In quei giorni di Maggio 2006 quando la
Gazzetta dello Sport ha iniziato la campagna di Calciopoli io colloco l’inizio
del giornalismo spazzatura associato al calcio Italiano che da allora continua
a prosperare in quasi tutte le testate sportive televisive così come sulla
Gazzetta dello Sport, prospera e si autoalimenta sempre e sempre ha un target
ben preciso la Juventus!
Perché Calciopoli ha
cerato la degenerazione e la delegittimazione della maggior parte dei giornalisti
e di alcuni giornali e di quasi tutte le reti televisive nazionali? Se
analizziamo Calciopoli alla luce dei fatti che piano piano stanno emergendo è
sempre più evidente che il “progetto” era mirato al ridimensionamento della
Juventus a livello sportivo allo scopo di indebolirle e minare alla base la
Juventus S.p.A., questo è quanto emerge da una lettura attenta di Calciopoli,
Giraudo e Moggi dovevano essere spazzati via se si voleva ottenere l’obbiettivo
che si erano prefissi gli ideatori del “progetto”, nomi importanti legati al
Gruppo industriale più importante d’Italia. Analizzando Calciopoli da questa
prospettiva io mi son fatto un’idea che vorrei condividere con voi.
Partendo dal presupposto
che chi ha ideato Calcipoli sono dei personaggi di primo paino dell’economia e
dell’industria Italiana per loro scopi personali è che questi personaggi,
ovviamente, non vogliono uscire allo scoperto perché la Juventus rappresenta
una passione per 14 milioni di persone sparse in tutti e cinque i continenti per
agire nell’ombra e per ottenere l’effetto desiderato hanno necessariamente
bisogno di un innesco della “bomba” e chi se non i media e chi se non il primo
quotidiano sportivo Italiano può essere miglior innesco. Da qui nasce la
corrente dei “giornalisti” come Cucci, Zazzeroni, Verdelli, Crosetti, Mazzocchi e tanti altri come loro che vedono in
Calcipoli un’occasione unica per diventare famosi o per ricostruirsi una fama
che si sta appannando, quello che devono fare è molto semplice, tenere nascosta
la verità e soprattutto crearne una che sia conforme a quello i potenti
ideatori di Calciopoli necessitano per portare a termine il loro progetto.
Analizzando il
comportamento di questi sedicenti “giornalisti” sotto quest’ottica io trovo una
spiegazione logica di quello che vediamo e sopportiamo dal 2006 in avanti, un
giornalista serio ed un giornalismo civile avrebbe denunciato il “complotto”
non si sarebbe mai prestato a mistificare la verità e a creare il “sentimento
popolare” che era ed è costruito sulla menzogna.
I sedicenti giornalisti
che sono saliti sul carro di chi voleva la distruzione della Juventus hanno
indubbiamente ottenuto quello che si erano prefissi, hanno fatto carriera, sono
sicuramente protetti da quelle istituzioni come la FIGC che pure si è resa
complice del “progetto” Calciopoli, però come tutto a questo mondo anche questo
“progetto” ha avuto un finale imprevisto, nel 2010 entra a far parte della
Juventus S.p.A. con la carica di Presidente Andrea Agnelli, l’imprevisto,
quello che non sarebbe dovuto succedere è successo la Juventus ridimensionata,
la Juventus snaturata da Blanc, Cobolli Gigli e da chi li manovrava dal 2010
non c’è più, dal 2010 ritorna la Juventus vera, la Juventus che vince sul campo
30 scudetti, torna quella Juventus che i media hanno contribuito al tentativo
di distruzione.
I nostri simpatici
giornalisti, opinionisti, ex calciatori, ex arbitri, ex giornalisti in disarmo
in breve il Circo Barnum mediatico di Calciopoli si trova ad dover affrontare
una realtà diversa, però questi simpaticoni, questi clown mediatici nel 2006
hanno capito che le loro parole scritte sui giornali o dette in televisione
hanno un grande potere, il potere di indirizzare e di creare matrici d’opinione
quello che è stato definito il “sentimento popolare”, un potere grande che gli
permette di stare a galla nonostante la nave di Calciopoli stia affondando. La
Juventus è ritornata a vincere? Bene i nostri spacciatori di notizie seguitano
a mantenere viva la calunnia
E sollevano il
venticello, l’auretta assai gentile
nella speranza che rossinianamente:
E
il meschino calunniato,
avvilito, calpestato,
sotto il pubblico flagello
per gran sorte va a crepar.
avvilito, calpestato,
sotto il pubblico flagello
per gran sorte va a crepar.
Però questa volta si
stanno sbagliando, questa volta il Popolo Bianconero, gli Juventini VERI quelli
che amano questa squadra e questi colori non permetteranno che possa ripetersi
quello che successe nel 2006.
Per tornare all’inizio
dell’articolo, fare il giornalista è cosa seria e complessa però c’è molta
gente come me che non essendo un giornalista, non pretendendo di essere un
giornalista è qui per confutare, per cercare di capire e per tentare di smascherare
questi calunniatori travestiti da giornalisti e non permetteranno più che si
ripeta ancora quello che successe nel 2006.
JUVENTUS PER SEMPRE SARA’
Massimo Sottosanti
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