Nel Dizionario Treccani
la definizione del verbo delegittimare recita:
Togliere a una persona o
a un’istituzione la legittimazione a svolgere una funzione o a esercitare un
potere……
Nell’ultimo week end ho
avuta netta la percezione che “l’intellighenzia” mediatica del calcio Italiano
abbia iniziato l’operazione delegittimazione nei confronti della Juventus, del
suo tecnico e dei suoi dirigenti, un’operazione ben congeniata, a mio avviso,
che è stata preparata con la cura del
Don Basilio il famoso calunniatore rossiniano:
La calunnia è un venticello
un’auretta assai gentile
che insensibile, sottile,
leggermente, dolcemente,
incomincia a sussurrar.
un’auretta assai gentile
che insensibile, sottile,
leggermente, dolcemente,
incomincia a sussurrar.
Ma andiamo con ordine,
secondo il mio modesto punto di vista s’intende, le prove generali della
delegittimazione delle Dirigenza Juventina iniziano circa un anno fa quando
avvicinandoli il divorzio, peraltro annunciato con largo anticipo, tra la
Juventus e Alessandro Del Piero abbiamo assistito ad un fenomeno mediatico che
oserei definire epocale, tutti gli anti Juventini si sono trasformati in
estimatori ed amanti di ADP, tutti coloro che nel 2006 furono gli artefici di
coagulare e organizzare il “sentimento popolare” anti Juventino hanno iniziato
una campagna a favore di ADP, definendo il presidente Agnelli e i suoi
collaboratori, degli ingrati, degli incompetenti, dei masochisti, degli
incapaci per non aver evitato la partenza di ADP. Il risultato di questa
campagna mediatica è stato un successo inaspettato, la Dirigenza Bianconera che
aveva appena vinto lo Scudetto Numero 30, dopo sei anni di delusioni e di
bocconi amari, inizia ad essere contestata pesantemente da una parte del tifo
Bianconero, quel tifo che non ha memoria storica e che antepone alla Squadra e
alla Società un suo giocatore, che seppur importante ed emblematico non è la
Juventus ma è parte di un Team. L’operazione riuscì tanto bene che Andrea
Agnelli è tuttora bersaglio di insulti e offese da parte di questi pseudo
Juventini ma sicuramente tifosi di ADP.
“L’operazione ADP” se da
un lato ha ottenuto il successo sperato dai Don Basilio mediatico del calcio
Italiano, dall’altro lato non ha intaccato minimamente la solidità e l’unità
della Società né tantomeno quello della Squadra, infatti, un anno dopo la Juventus
veleggia in vetta alla classifica, con più punti rispetto allo scorso anno, la
Squadra è compatta attorno al suo allenatore e nonostante l’assenza di ADP
gioca il miglior calcio in Italia e sicuramente è la miglior Juventus dopo
quella stellare distrutta ignominiosamente nel 2006, tutto questo senza ADP.
I media però, che
sprovveduti non lo sono, prevedendo che la Juventus come Società e come Squadra
non avrebbe risentito “dell’operazione ADP”, necessaria soprattutto a fomentare
la contestazione contro Andrea Agnelli, i media spostano il target, adesso il
venticello rossiniano investe Antonio Conte, riconosciuto come l’anima e
l’artefice della rinascita Juventina, da qui Scommessopoli, le accuse rivolte
ad Antonio, anche da parte di un gruppo di tifosi Bianconeri, di non essere in
“linea” con lo stile Juventus . Un’azione ben orchestrata che i Don Basilio dei
media italiani portano avanti con meticolosa cura, ahimè anche in questo caso
ottengono solo il 50% dei risultati aspettati, la solita schiera di fans ad
oltranza di ADP critica gli atteggiamenti Antonio alcuni arrivano a sospettare
che “forse qualche cosa di vero c’è…”. Sul versante Squadra e Società risultato
ZERO, la Juventus continua ad essere compatta e continua a vincere e
convincere.
Ma veniamo alle ultime
settimane, i Don Basilio calcistici in questi giorni hanno iniziato a far
circolare la voce che una visita di Mino Raiola sia l’inizio di una trattativa
per riportare Slatan Ibrhimovic sotto la Mole, notizia invero molto
fantascientifica se solo si pensa a quanto guadagna Ibra e quanto ami i soldi
lo Svedese, amore che gli impedirebbe di accettare una riduzione dello
stipendio. Però anche queste voci hanno rilanciato un malessere in certa parte
della tifoseria, che non ha certo perso l’occasione per attacare Andrea
Agnelli, Beppe Marotta fino ad arrivare a Pavel Nedved.
Non contenti di aver fatto girare la “voce”
Ibra la simpatica brigata dei don Basilio sferra un nuovo attacco, questa volta
si va su pesante, si inizia con far circolare la voce che Antonio Conte sarebbe
tentato da siene britanniche in particolare il Chelsea questa io la vedo come
la fase uno, poi i fatti di Napoli con l’aggressione al bus della Juventus,
sabato sera scende in campo l’artiglieria pesante critiche ed accuse pesanti
all’esultanza del tecnico Bianconero, c’è chi auspica provvedimenti
disciplinari, chi lo accusa di essere un provocatore echi più ne ha più ne
metta.
Io vedo questi fatti
collegati tutti da un sottile ma ben robusto “fil rouge” che ha un obbiettivo
ben preciso, la delegittimazione della Juventus del suo Tecnico e dei suoi
Dirigenti, perché nel 2006 si è creato un precedente gravissimo, se non puoi
battere l’avversario sul campo devi ABBATERLO con sistemi poco puliti e che
nulla hanno a che vedere con lo sport.
Amici Bianconeri vi prego
di pensare con la vostra testa, vi prego di considerare come certi avvenimenti
non sono solo strani ma direi sospetti, la Juventus che torna a vincere da
fastidio a molti ma soprattutto da fastidio a che governa il calcio italiano, i
nemici più pericolosi sono in Federazione ed in Lega e una categoria
altrettanto pericolosa sono i media che hanno dimostrato ormai di non aver
nessuna etica professionale, giornalisti che occupano i posti che occupano
perché hanno “Padrini” in Federazione, in Lega ed in alcune Società.
Di fronte ad una
situazione del genere, mi ritorna alla mente un certo “progetto” che oggi
possiamo chiamare con il suo nome “Calciopoli”, sono convinto che tutto il
Popolo Bianconero ci auspichi un intervento pesante da parte del “Cherubino” John Jacob Elkann a tutela della
Juventus, dei suoi Dirigenti e del suo Tecnico ma che soprattutto zittisca
definitivamente tutti questi Don Basilio.
Juventus per sempre sarà
Massimo Sottosanti
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