C’è una Juventus già in trionfo. E’ la Primavera

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Anche se la gazzetta dello sport "bacchetta" i giovani bianconeri. Ecco l'articolo

Bella vittoria sul Napoli ai tempi supplementari, ma i bianconeri irridono il pubblico del San Paolo

NAPOLI, 17 aprile 2013 - Sorridi, esulta: sei grande, piccola Juve. La Coppa Italia, la quarta della storia, è tua. I baby bianconeri del futuro si prendono il presente nel San Paolo dipinto d’azzurro: 35mila anime in pena assistono al successo della squadra di Marco Baroni, l’uomo del gol scudetto azzurro del 1990 contro la Lazio. Esultanze antisportive e volgari a parte, quella dei bianconeri è un’impresa meritata e ottenuta con la stessa aggressività dei grandi di Antonio Conte, al cospetto di un Napoli bloccato dall’emozione all’inizio ma orgoglioso fino in fondo ai tempi supplementari.

La partita Sospinti dalle parole del presidente Aurelio De Laurentiis, che li aveva caricati prima del match con un messaggio su Twitter incitandoli a giocare «senza paura» («Come avete fatto allo Juventus Stadium, con una piccola differenza. Stasera saremo al San Paolo!»), gli azzurrini in avvio premono sull’acceleratore, ma la Juve è viva e si fa pure pericolosa con Schiavone in area (respinta provvidenziale di Crispino). E sono proprio i bianconeri col passare dei minuti a fare dell’iniziativa di qualità lo spartito della loro gara, mentre i ragazzi di Saurini, piuttosto contratti, si accendono solo in contropiede, alla maniera dei big di Mazzarri.

Irridente L’episodio che accende la partita è favorevole ai bianconeri: Celiento atterra Beltrame in area al 11’, è rigore. Padovan lo trasforma, ma esulta in maniera scomposta, irridente nei confronti del pubblico, mettendosi le mani alle orecchie per sottolineare il silenzio di delusione della curva azzurra. Immediato e opportuno l’intervento del tecnico Baroni che strattona vistosamente il suo giocatore invitandolo a comportarsi con più rispetto. Brutta scena davvero, come quella di cui è protagonista Gerbaudo (gestaccio a sfondo sessuale nei confronti del pubblico) dopo il gol vittoria di Mattiello: gesti deplorevoli di ragazzini che hanno voluto imitare i peggiori interpreti del nostro calcio.

Verdetto Nell’altra «partita», quella dei gol e dei bei gesti tecnici, le due squadre continuano invece a regalare colpi di scena fino alla fine. Il Napoli subisce da piazzato l’offensiva della Juve. Eppure, per la voglia di punire anche gli eccessi juventini, trova all’ultimo assalto l’acuto al secondo tiro in porta della partita: è Novothny di testa a sorprendere i rivali su cross di Insigne e a riaprire i giochi dopo l’1-1 dell’andata. Al San Paolo si scatena l’entusiasmo ed è una girandola di emozioni: Sakor colpisce la traversa da 30 metri, poi Mattiello s’inventa la serpentina del 2-1, decide la partita e scrive la storia: una Coppa piena di Juve.

Fonte: GdS (articolo a firma di Alessio D'Urso)

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